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L’Uisp in Libano nel 2016. Cooperazione e sviluppo attraverso lo sport per tutti

Anche nel periodo estivo l’Uisp prosegue il suo impegno di cooperazione e sviluppo in Libano. Sono in corso, infatti, due missioni in diverse località del paese, condotte da quattro operatori Uisp: una legata ad un progetto di Terre des Hommes ed una in collaborazione con CTM.

| Scritto da Redazione
L’Uisp in Libano nel 2016. Cooperazione e sviluppo attraverso lo sport per tutti

Il primo si svolge a Kfarnabrakh, nel distretto di Chouf (Mount Lebanon), nell'interno del paese a 50 km da Beirut. Emanuela Serra e Daniele Zucca dell’Uisp Sassari si occupano della formazione all'interno di due progetti di Terre des Hommes rivolte ai rifugiati siriani. Si tratta della prima esperienza di collaborazione tra le due realtà.

“Stiamo conducendo un programma di formazione pianificato anche grazie alla collaborazione di Loredana Barra dell’Uisp Sassari, per 25 persone che lavorano nel centro sportivo in cui si svolge il programma formativo: operatori che lavorano con i bambini, molti allenatori, alcuni educatori e assistenti sociali - racconta Emanuela Serra - Sono uomini e donne, dai 16 ai 40 anni, tra cui anche numerosi siriani. Il centro accoglie molti ragazzi e prevalentemente si occupa di calcio, quindi il primo obiettivo è stato definire il ruolo dell'educatore rispetto a quello dell'allenatore: noi proponiamo loro un altro metodo per la gestione dei gruppi di bambini legato al gioco, all'animazione e ai valori Uisp dello sportpertutti”.

Serra e Zucca sono in Libano dal 25 luglio e il modulo formativo si concluderà domenica 31: ”Il programma è composto da una parte teorica e una di attività, svolta all'aperto. Illustriamo un approccio alla gestione dei bambini e al loro sviluppo che sia globale e interpretato attraverso il gioco. È un percorso importante che punta a strutturare una nuova mentalità in educatori e istruttori. Loro sono entusiasti di conoscere nuovi metodi e possibilità per sviluppare le capacità del bambino, a livello sportivo, emotivo, psicomotorio”.

Per Daniele Zucca si tratta della prima missione con l’Uisp: “La prima giornata è stata una sorta di rodaggio per capire i loro bisogni, obiettivi e aspettative. Abbiamo lavorato alla programmazione puntando agli aspetti più funzionali al loro lavoro: si tratta di un gruppo eterogeneo ma la formazione sta funzionando bene e stiamo vivendo un’esperienza positiva, un percorso utile per aumentare la nostra preparazione come operatori e formatori. Loro fanno tante domande, è evidente il bisogno di confrontarsi con altre modalità di lavoro. Il nostro è un approccio legato non solo alla disciplina ma alla persona e questo per loro è nuovo, sono molto interessati all'aspetto educativo, ma ovviamente per appropriarsi di un nuovo metodo c'è bisogno di tempo, ed ogni giorno si fanno passi avanti nella comprensione”.

Fonte Usip

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