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Lombardia ALBERTI (M5S): ‘TAGLI A TEATRI? GALLI E IL CENTRODESTRA SONO CONTRO LA CULTURA’

«Oggi in consiglio regionale abbiamo avuto l’ennesima conferma che per il centrodestra lombardo la cultura non ha alcuna importanza».

| Scritto da Redazione
Lombardia ALBERTI (M5S): ‘TAGLI A TEATRI? GALLI E IL CENTRODESTRA SONO CONTRO LA CULTURA’

Lombardia ALBERTI (M5S): ‘TAGLI A TEATRI? GALLI E IL CENTRODESTRA SONO CONTRO LA CULTURA’

«Oggi in consiglio regionale abbiamo avuto l’ennesima conferma che per il centrodestra lombardo la cultura non ha alcuna importanza». Lo afferma Ferdinando Alberti al termine della discussione dell’interrogazione presentata della consigliera Bocci sui tagli al settore della cultura.

«La risposta dell’assessore Galli è in linea con quanto fatto in cinque anni da lui e dalla giunta lombarda per la cultura: solo disastri. L’ultimo in ordine di tempo è proprio la delibera dello scorso 21 novembre che ha deciso tagli drastici ai teatri della Lombardia. L’assessore alla cultura ha mostrato inoltre di essere in uno stato confusionale sul tema dei tagli. Nella risposta data ha prima affermato che sono stati necessari perché hanno ricevuto troppo dal pubblico e poi ha detto che probabilmente la Regione farà delle integrazioni. È la conferma che i tagli decisi da loro stessi sono davvero eccessivi e decisi senza una logica precisa».

«Nella stessa risposta ha poi dichiarato che durante la pandemia tutti i teatri si sono arricchiti e hanno sistemato i bilanci, citando come esempio “Il Piccolo” che a suo dire ha avuto il miglior bilancio della sua storia. Si è dimenticato di dire però che durante la pandemia Regione Lombardia, nonostante le richieste rimaste inascoltate delle opposizioni, non ha certo aiutato i lavoratori dei teatri e di tutto il settore dello spettacolo a differenza dello Stato che ha elargito loro sussidi, seppur limitati, sotto forma di bonus».

«Secondo Galli – prosegue Alberti – resta la necessità di ragionare sulla redditività e sulla produttività dell’investimento pubblico in cultura. Questa cosa l’ha detta chiaramente oggi in aula aggiungendo che ai vertici degli enti sono richieste attitudini manageriali, ma che sovente i direttori non sono preparati e che in futuro dovranno seguire il criterio di rigorosa redditività. Parole sconcertanti le sue. Possibile che il più importante esponente istituzionale lombardo con delega alla cultura non capisca che la funzione sociale e di arricchimento cognitivo di ogni singolo cittadino, fornite dal mondo del teatro, siano più importanti del profitto».

Milano, 6 dicembre 2022

 

 

 

 

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