Venerdì, 10 maggio 2024 - ore 09.35

Milano - Rissa al gazebo della Lega Nord

Paolo Grimoldi e Davide Boni accusano il sindaco Giuliano Pisapia e il candidato sindaco Giuseppe Sala di mantenere 'un silenzio complice di questi violenti'

| Scritto da Redazione
Milano - Rissa al gazebo della Lega Nord

Alcuni militanti della Lega Nord sono stati aggrediti davanti ad un gazebo in viale Rimembranze a Lambrate, Milano.

L'episodio, avvenuto nel tardo pomeriggio di mercoledì, è stato denunciato dal Carroccio sui social network. Paolo Grimoldi, segretario del partito in Lombardia e Davide Boni, segretario milanese, hanno raccontato la vicenda in una nota in cui accusano anche il sindaco Giuliano Pisapia e il candidato sindaco Giuseppe Sala di mantenere "un silenzio complice di questi violenti".

"Due militanti leghisti - scrivono - impegnati a fare campagna elettorale in maniera pacifica e democratica, sono stati aggrediti a Lambrate dai soliti noti dei centri sociali che si sono avvicinati al gazebo leghista e prima hanno aggredito i presenti verbalmente, intimando loro di andarsene, e poi sono passati alle mani, cercando di rompere il gazebo e strattonando violentemente i presenti". I due esponenti della Lega Nord presenti al gazebo sono Rita Cosenza e Gianluca Boari, entrambi candidati al Municipio 3.

"Una situazione intollerabile e pericolosa - denunciano Grimoldi e Boni - che fotografa il preoccupante clima che si respira a Milano, con veri e propri delinquenti che si sentono in diritto di spadroneggiare e minacciare innocui cittadini che vorrebbero solo esporre il proprio libero pensiero, cosa che dovrebbe essere normale in una democrazia. Questa è la Milano voluta dalla sinistra, dove l’aver consentito sempre tutto a questi delinquenti sta portando al dilagare della violenza in piazza".

Sono arrivati attestati di solidarietà da varie forze politiche, tra cui quello di Caterina Antola (Pd), candidata a presidente del Municipio 3 per il centrosinistra. Ad avere la peggio è stata in particolare Rita Cosenza, che ha dovuto ricorrere alle cure mediche alla clinica Città Studi.

 

Fonte comune di Milano

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