Sono il pianista Emanuele Filippi di Udine, il gruppo Blackish di Chieti, formato dalla cantante Miriana Faieta insieme a Christian Mascetta alla chitarra, Pietro Pancella al basso elettrico e Michele Santoleri alla batteria, e il cantante Arturo Caccavale di Nola, in provincia di Napoli, i giovani talenti del Jazz italiano vincitori dell’edizione 2017 del “Chicco Bettinardi”. Il Concorso nazionale per giovani musicisti jazz, arrivato quest’anno alla quattordicesima edizione, è promosso dal Piacenza Jazz Club e collegato fin dalla sua nascita al Piacenza Jazz Fest. Andato in scena sabato sera 8 aprile, il Galà finale ha visto, in un gremito Spazio “Le Rotative” a Piacenza, prima le esibizioni e quindi le premiazioni dei vincitori delle tre sezioni in cui è suddiviso il concorso. Concorso che si è avvalso del sostegno decisivo di Elitrans, Yamaha Music Europe GmbH - Branch Italy e dell’editore Libertà.
E’ stata così svelata la graduatoria dei vincitori che si erano disputati le tre finali – dedicate a Solisti, Gruppi e Cantanti – nello scorso mese di gennaio al Milestone. Per la sezione Cantanti la scelta del vincitore è caduta sul crooner Arturo Caccavale, che con il suo swing ha trascinato il pubblico così come aveva convinto la Giuria, presieduta dalla cantante Diana Torto, lo scorso gennaio. Nel corso della serata di sabato ha cantato “Moanin’” di Bobby Timmons, con cui ha dato prova di una grande padronanza del palco e di capacità ritmiche molto spiccate, derivanti dal suo essere anche trombettista. A lui vanno seicento euro, una targa-lingotto di Libertà e un ingaggio per l’edizione del festival 2018. Seconda Giulia Di Cagno di Felino, che, da grande estimatrice della canzone napoletana, ha cantato una dolcissima “Doje stelle so’ cadute” di Mangieri. Anche per lei il concorso ha previsto un premio in denaro del valore di trecentocinquanta euro.
Passando alla sezione Gruppi, il giudizio della giuria presieduta dal saxofonista Tino Tracanna, ha decretato vincitori i giovanissimi Blackish (21 anni l’età media dei suoi componenti), che hanno colpito molto anche il pubblico grazie a un’interpretazione davvero coinvolgente di una composizione del loro chitarrista dal titolo “Jana”. Per loro millecinquecento euro il premio in denaro oltre alla targa Libertà e all’ambito ingaggio per il prossimo anno. Al secondo posto si sono piazzati i Jimbo Tribe, di Torvaianica, con Lewis Saccocci al pianoforte, Dario Piccioni al contrabbasso e Niccolò Di Caro alla batteria. Anche loro hanno presentato nel corso della serata un brano inedito scritto dal pianista Saccocci, dal titolo “Lui, lei, l’altro”. Il loro premio in denaro è del valore di ottocento euro.
Per la sezione Solisti la giuria, presieduta dal maestro Giuseppe Parmigiani, ha insignito del primo premio il pianista Emanuele Filippi, che nel corso del Galà, ha stregato tutti i presenti creando un’intensa atmosfera con il pezzo in piano solo dal titolo “Everything I Love” di Cole Porter. Molto bene anche il secondo classificato, il saxofonista Niccolò Zanella, che ha suonato un brano di Johnny Green dal titolo “Out of Nowhere”. A Filippi è andato un premio di milleduecento euro oltre al “lingotto” di Libertà e all’ingaggio al Jazz Fest 2018, mentre al secondo un assegno di settecento euro.
I solisti e i cantanti si sono esibiti con l’accompagnamento della sezione ritmica “di casa” i docenti della “Milestone School of Music” Gino Marcelli al pianoforte, Alex Carreri al contrabbasso e Luca Mezzadri alla batteria.
Al termine della serata l’atmosfera rilassata e giocosa ha riportato tutti i vincitori sul palco delle Rotative prima con un omaggio a Pino Daniele, poi con una divertita Jam che ha visto esibirsi anche il direttore artistico del festival, Gianni Azzali.
Per i primi 3 classificati dunque è un arrivederci al prossimo anno, quando la manifestazione compirà i suoi primi quindici anni.
Nel frattempo il Piacenza Jazz Fest ringrazia tutti per la calorosa partecipazione ai numerosi eventi che hanno contraddistinto questa quattordicesima edizione e rimanda l’appuntamento all’estate che segnerà il ritorno della rassegna “Summertime in Jazz”.