Sindaco di Crema Stefania Bonaldi:’ Questo pomeriggio rientrando dal presidio dei sindaci cremaschi al Pirellone mi sono fermata a Bagnolo, insieme al sindaco Doriano AIOLFI, a portare solidarietà ai lavoratori ed alle lavoratrici della Koch, azienda leader nella produzione di scambiatori di calore che la casa madre texana ha annunciato di volere chiudere. Naturalmente siamo consapevoli che di solidarietà non si vive e ci siamo impegnati con i lavoratori e le organizzazioni sindacali a rilanciare su un livello nazionale la necessaria attenzione ad una azienda che ha prodotto utile fino all'esercizio 2013 e sembra essere in difficoltà per criticità legate agli aspetti organizzativi e gestionali ed a scelte poco strategiche del management. In ogni caso coinvolgeremo subito i parlamentari del territorio e abbiamo chiesto l'immediato interessamento del sottosegretario Luciano Pizzetti per portare la vicenda al tavolo nazionale’.
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Serena Andrea Segretario Federazione Cremasca Partito della Rifondazione Comunista:’ La vicenda della ditta texana Koch di Bagnolo Cremasco che con la dichiarata intenzione di chiusura rischia di lasciare a piedi circa 120 persone, è l'ennesimo caso nel territorio cremasco in cui una multinazionale frappone le proprie strategie puramente di profitto alle esigenze dei lavoratori e del territorio; multinazionali che spesso hanno giovato negli anni di agevolazioni nazionali, che hanno creato eccellenze produttive all'avanguardia anche grazie a personale altamente qualificato.E' ancora vivo nelle nostre menti il caso Danone di Casale cremasco e la Bcube di Ricengo, in passato Ametec, Bosch ecc. Noi ci opponiamo a queste logiche e alla chiusura di siti produttivi, favorita anche grazie a promesse di indennizzo ai lavoratori, riteniamo quei siti di grande valore sociale per il territorio essendo portatori oltre che di posti di lavoro e indotto, anche di grandi competenze accumulate negli anni. Come Federazione Cremasca del Partito della Rifondazione Comunista esprimiamo tutta la nostra vicinanza ai lavoratori della Koch oltre che il nostro appoggio per qualsiasi iniziativa si ritenesse utile mettere in campo per sostenere una lotta che riteniamo debba indurre la multinazionale a non chiudere il sito produttivo’.