Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 21.01

Teatro San Domenico Crema Domenico Baronio (M5S) si dovrebbe dimettere di A.Agazzi

Fossi in lui, avrei la sensibilità di rassegnare le dimissioni, consentendo, peraltro, un riequilibrio di genere: ma al M5S, al Pd e al centrosinistra non interessano più, evidentemente, neppure le ‘quote rosa’.

| Scritto da Redazione
Teatro San Domenico Crema  Domenico Baronio (M5S) si dovrebbe dimettere di A.Agazzi

Gentile direttore, in una lettera inviatale dal signor Renato Visioli, ha fatto capolino, ancora una volta, la controversa nomina — effettuata dal consiglio comunale di Crema — del signor Domenico Baronio, a componente del cda della Fondazione San Domenico. Proposto per l’incarico dal M5S ed eletto dai due consiglieri comunali del M5S medesimo, con il concorso essenziale di sei consiglieri comunali della maggioranza di centrosinistra che sostiene Stefania Bonaldi, il nostro, infatti, non solo ha all’attivo accertabili collaborazioni con docenti del ‘Folcioni’ (scuola civica di musica, ricompresa nella Fondazione San Domenico) ma anche un rapporto di parentela con un docente di flauto del... ‘Folcioni’ (ne è il suocero). La domanda, abbastanza ovvia, è la seguente: sarà un amministratore super partes? A me sembra una situazione addirittura peggiore di quella relativa al ‘caso Marinoni’... Ma al M5S, al Pd e al centrosinistra del sindaco Bonaldi pare non faccia assolutamente problema. (...) Si pensi che per fare il consigliere comunale in qualsivoglia Comune occorre non avere in essere rapporti di parentela con dipendenti dell’ente locale in questione! Ebbene, a fronte di tutto ciò — e non ho parlato del fatto che a rappresentare la minoranza al San Domenico sia stato inviato il candidato di una forza, il M5S, che alle ultime Comunali ha raccolto il 9,66% dei consensi (1.650 voti, in termini assoluti), rispetto al 29,90% (4.967 voti, in termini assoluti) incamerato dal sottoscritto e dalle forze che mi hanno, allora, appoggiato, tra cui non vi era la Lega nord (quindi, due consiglieri comunali sono rappresentati nel cda sei/sette non lo sono) — il signor Visioli mi ricorda che, in passato, non sono mancati consiglieri comunali imparentati con docenti del Folcioni e io non avrei sollevato il problema. È vero; mi permetto di rilevare, tuttavia, che si tratta di situazioni molto differenti: un parente di un docente del Folcioni, sulla base di che cosa avrebbe dovuto evitare di candidarsi al consiglio comunale di Crema, per amministrare tutta la città? Baronio, invece, è stato proposto ed eletto nel cda di una Fondazione di cui suo genero e un altro docente sono alle dipendenze. Fossi in lui, avrei la sensibilità di rassegnare le dimissioni, consentendo, peraltro, un riequilibrio di genere: ma al M5S, al Pd e al centrosinistra non interessano più, evidentemente, neppure le ‘quote rosa’.

Antonio Agazzi (capogruppo di ‘Servire il cittadino’ in Comune a Crema)

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