Lunedì, 06 maggio 2024 - ore 23.21

VACCINI CREMONA: OPEN DAY PER LA FASCIA DI ETÀ 5 -11 ANNI 

SABATO 29 E DOMENICA 30 GENNAIO

| Scritto da Redazione
VACCINI CREMONA: OPEN DAY PER LA FASCIA DI ETÀ 5 -11 ANNI 

 

Nell'ambito dell'offerta vaccinale per l’età pediatrica, anche nel territorio di ATS della Val Padana, in linea con le indicazioni dell’Unità di Crisi di Regione Lombardia, sono stati organizzati gli Open Day riservati alla fascia di età 5 -11 anni, nelle giornate di sabato 29 e domenica 30 gennaio, come di seguito riportato; grazie alla disponibilità offerta dalle ASST di Crema e Cremona, sono stati organizzati percorsi dedicati con accesso libero per i bambini e le bambine per i quali non è stato ancora prenotato l’appuntamento per la prima dose.

 

ASST CREMONA

Sabato 29 gennaio 2022 - Fiera Cremona, P.zza Zelioli Lanzini , 1 Cremona - dalle 8.00 alle 17.00

Domenica 30 gennaio 2022 - Fiera Cremona, P.zza Zelioli Lanzini , 1 Cremona - dalle 8.00 alle 17.00

 

ASST DI CREMA

Sabato 29 gennaio 2022 - Ex Tribunale di Crema, Via Macallè 11/C, Crema - dalle 14.00 alle 19.00

Domenica 30 gennaio 2022 - Ex Tribunale di Crema, Via Macallè 11/C, Crema - dalle 08.00 alle 14.00

 

La vaccinazione nei più piccoli è sicura ed efficace ed ha un duplice vantaggio: da un lato si proteggono i bambini e dall'altro si limita il rischio di trasmissione in ambito familiare e comunitario.

Pensare che Covid-19 sia una malattia che non mette a rischio la salute dei propri figli, sarebbe un errore imperdonabile.” - dichiara Salvatore Mannino, Direttore Generale di ATS Val Padana – “I dati pubblicati dall'Istituto Superiore di Sanità indicano chiaramente come oggi il Sars-Cov-2 colpisca indistintamente a tutte le età, con valori di incidenza elevati nei bambini e negli adolescenti. In particolare, le analisi del nostro Osservatorio Epidemiologico fanno emergere come l'incremento di incidenza più marcato si sia registrato nelle ultime settimane proprio nella fascia d’età sotto i 12 anni; questa popolazione è quella meno coperta dalla vaccinazione, oltre che sottoposta ad un’intensa attività di sorveglianza “attiva” con tampone che ha contribuito ad una maggiore capacità di individuazione di casi positivi. La flessione della curva pandemica degli ultimi giorni non deve farci abbassare la guardia né indurre un allentamento dell’adozione di tutte le misure di prevenzione, prima fra tutte la vaccinazione.”

 

L’ATS della Val Padana e le ASST di Crema e Cremona hanno interpellato sull’argomento alcuni specialisti ospedalieri e pediatri di famiglia che operano sul territorio, al fine di sensibilizzare e informare i genitori sull’importanza della vaccinazione anti Covid-19 in età pediatrica e incentivarne l’adesione.

 

Salvatore Savasta, Primario dell'UOC di Pediatria – ASST di Crema.

"La vaccinazione rappresenta per tutti una grossa opportunità per contrastare l'infezione, le sue varianti, e questo vale sia per gli adulti che per i bambini. I vaccini sono sicuri e raccomandati dalle società scientifiche pediatriche italiane ed internazionali: facciamo appello al senso civico dei genitori. Dobbiamo prendere tutti le giuste precauzioni e seguire la giusta strada: quella della vaccinazione. Dobbiamo essere grati a chi ci fornisce l'opportunità di essere protetti da infezioni che possono essere fatali. E dobbiamo vaccinarci. Dobbiamo vaccinare i più piccoli che, inconsapevolmente, rappresentano un serbatoio importante di infezione per l'adulto. Dobbiamo vaccinarci e rispettare le regole. È importante non intimorire i bambini - prosegue - i sintomi legati alla somministrazione del vaccino anti Covid sono quelli tipici di una vaccinazione e cioè una febbricola, astenia, cefalea e che, recenti studi, hanno dimostrato che si manifestano con minore frequenza nei bambini rispetto a quanto avvenga negli adulti”.

 

Claudio Cavalli, Direttore Pediatria aziendale - ASST di Cremona.

Questa nuova ondata di Covid ha colpito molto l’età pediatrica. Nell’autunno abbiamo avuto meno casi, ma più impattanti. Oggi questa fascia di età è interessata dal contagio in modo più ampio, ma con situazioni più facilmente gestibili”. Il primario ricorda l’importanza della vaccinazione, anche tra i più giovani: «Il vaccino è protettivo e va fatto. Cremona ha risposto bene: i dati sono in linea con quelli della Lombardia che è una delle regioni con il più alto impatto vaccinale considerando tutte le età. Come si sa i coronavirus sono una famiglia di virus caratterizzati da varianti differenti: l’auspicio e che arrivino a manifestarsi in una forma simil-influenzale”.

 

Antonella Laiolo, Responsabile della U.O. Vaccinazioni - ASST di Cremona.

Una delle più ricorrenti bugie sul Covid (smentita da tutti gli studi scientifici internazionali finora condotti) riguarda la non pericolosità del virus nell’infanzia e la conseguente inutilità della vaccinazione pediatrica. Vi è ormai sufficiente evidenza che il Covid-19 in età pediatrica presenta le stesse manifestazioni cliniche dell’adulto, incluso il long Covid e la “sindrome infiammatoria multi-organo. Il numero delle infezioni pediatriche ha progressivamente superato quello della popolazione sopra i 65 anni, oramai sufficientemente vaccinata. In Lombardia il 46% dei bambini ha finora ricevuto almeno una dose: è un buon punto di partenza ma bisogna completare l'opera. Sebbene SARS-CoV-2 non sia così impattante sulle persone più giovani come in quelle più anziane, tuttavia abbiamo visto che il virus non risparmia nessuno e in ogni caso poter agire prima che la fascia pediatrica venga colpita in pieno rappresenta una opportunità da non lasciarsi sfuggire”.

 

Livio Pedroni, Pediatra di Famiglia a Cremona.

L’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha ufficialmente approvato il vaccino a mRNA Comirnaty per la prevenzione della infezione da Covid19 per i bambini della fascia d’eta 5-11 anni. Questo vaccino si è dimostrato estremamente sicuro ed efficace nel ridurre la probabilità di infettarsi, di contrarre la malattia in forma grave e di trasmettere il virus ai conviventi. Con le nuove varianti la percentuale di contagi nei bambini è aumentata significativamente e si stanno osservando con discreta frequenza forme Long Covid che possono causare disturbi anche dopo tre mesi. Infine, i danni indiretti della malattia quali il peggioramento della salute mentale, le frequenti interruzioni dell’attività scolastica, la diminuzione della attività fisica, costituiscono un rischio maggiore rispetto a quello della vaccinazione che attualmente ha una rilevanza modesta e statisticamente molto limitata. È la somma di questi vantaggi individuali, sanitari e sociali che motiva noi pediatri a promuovere il vaccino alle famiglie dei nostri assistiti.”

 

Domenico Morosini, Pediatra di Libera Scelta a Pandino, Dovera e Scannabue di Palazzo Pignano.

Sono molteplici i motivi per cui consiglio ai genitori dei miei pazienti di vaccinare il proprio figlio contro il Coronavirus. Anzitutto la protezione diretta fornita dal vaccino nei confronti di una malattia che, benché nella maggior parte dei casi decorra in maniera meno grave in età pediatrica rispetto alle maggiori età della vita, può pur sempre comportare, come dimostrato dalle statistiche nazionali ed internazionali, ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva, esiti infausti e, nel lungo periodo, due aspetti peculiari di questa affezione, quali il “long-covid” (cioè la persistenza o comparsa a distanza di tempo dei sintomi tipici della malattia) e la più rara sindrome infiammatoria multisistemica (che coinvolge, in maniera grave, più organi ed apparati). In secondo luogo, anche se sembra più efficace nel proteggere contro la gravità della malattia che nell’evitare i contagi, la vaccinazione del piccolo paziente riduce comunque la diffusione e trasmissione del virus, con un evidente effetto protettivo nei confronti delle persone a rischio a lui più prossime: penso ai nonni e ad eventuali parenti con malattie croniche, ma anche all’amico “fragile”, che magari non può essere vaccinato, con cui gioca, studia, fa sport. Da considerare, infine, la riduzione - ottenibile con la vaccinazione - degli effetti indiretti, medici e non, causati dal Coronavirus su infanzia e adolescenza: stili di vita sfavorenti la socializzazione od incrementanti sedentarietà ed obesità; impatto negativo sulla salute mentale; scarsa possibilità di accesso ai servizi sanitari, con difficoltà di cura per altre gravi patologie ed inadeguate coperture vaccinali per le comuni malattie diffusive; limitazioni alle attività culturali ed al normale processo di istruzione scolastica. Per concludere, quando un Pediatra di base, che fa della prevenzione uno dei cardini della propria attività lavorativa, “pensa ad una malattia”, per dirla con Pasteur, “lo fa non per trovarvi un rimedio, ma –per l’appunto- per prevenirla”. È questo il messaggio da trasmettere ai genitori affinché possano comprendere il motivo per cui la vaccinazione rappresenti la più utile risorsa disponibile per arginare la pandemia da Coronavirus.”

 

 

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