Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 21.38

Benito Fiori (CR) Su iniziativa Transizione ecologica interesse e qualche perplessità

Ai miei vecchi e ipercritici occhi è apparso con una certa sorpresa è che si sia trattato di un gioco televisivo affidato ai telefonini

| Scritto da Redazione
Benito Fiori (CR) Su iniziativa Transizione ecologica  interesse e qualche perplessità

Benito Fiori (CR) Su iniziativa Transizione ecologica  interesse e qualche perplessità

Egregio direttore, sabato mattina ho ascoltato con interesse (e qualche perplessità) quanto detto all’iniziativa della Fondazione democratica di Cremona con l’obiettivo di favorire una riflessione a Cremona sulla transizione ecologica, anche perché supportata dalla nota società demoscopica Ipsos che si è esibita con un’indagine statistica spettacolarmente interessante prodotta direttamente in sala.

Fatto salvo il moderatore, l’ottimo Michele Bellini, per il ruolo che ricopriva, ciò che però ai miei vecchi e ipercritici occhi è apparso con una certa sorpresa è che si sia trattato della sperimentazione di un gioco televisivo affidato ai telefonini con la regia dell’esperto sondaggista Ipsos, Andrea Scavo. In altre parole, se la partecipazione è stata indubbiamente soddisfacente, il messaggio sulla gravità della situazione che è uscito telematicamente dalla sala con numeri statisticamente insignificanti è stato deludente. Non è stato purtroppo rispondente alla realtà della situazione, rinviando ancora l’occasione per una seria riflessione su eventi che potrebbero fare pensare, se sottovalutati, alla fine della specie umana.

È doveroso infatti ricordare, solo per stare agli ultimi allarmi, la durezza dell’espressione usata dal nostro Presidente Mattarella nei giorni scorsi dal Kenya sull’impegno da profondere per affrontare i cambiamenti climatici: «non c’è più tempo». Non solo, qualche giorno fa, riprendendo la drammaticità di questo allarme, gli esperti dell’IPCC, il panel per lo studio dei cambiamenti climatici dell’ONU, hanno pubblicato in 36 pagine, “sintesi della sintesi”, la colossale revisione della letteratura mondiale sul clima (circa 9.000 pagine) di circa 700 autori, fonte peraltro dell’ultimo Rapporto (AR6) di un anno fa. Queste le espressioni che è stato possibile leggervi: “il pianeta è in pericolo”, “bisogna agire ora”, “questa è l’ultima chiamata per cambiare le cose”.

Sorvolando in questa sede un commento obbligatoriamente critico sull’intenzionale approssimazione di alcuni dati sul contributo dell’agricoltura alle emissioni dei gas serra da parte di un “accademico” della materia, mi sembra il caso di parlare invece dei contenuti. Almeno di uno, della percezione da parte dei cremonesi in sala delle responsabilità addebitate alle istituzioni … come se fossero esenti da colpe le scelte della classe politica che opera condizionata dall’incubo del “consenso”. Dire infatti ai cittadini che le cose vanno male perché per decenni gli uomini politici non hanno fatto ciò che dovevano, "non porta voti".

Concludo sottolineando qualche segnale, seppure di scarso rilievo generale, colto dalle statistiche presentate in quella sala, ossia l’inizio di un saggio interesse per una informazione della cittadinanza su quanto sta avvenendo. Mi si permetta tuttavia di aggiungere che il bisogno di una informazione non basta. Questa viene già data dai telegiornali di tutte le reti TV, ciò che non viene fatta è una “formazione” del cittadino. Intendo cioè la spiegazione delle cause prime che portano al riscaldamento globale e ai fenomeni meteorologici estremi. Questo potrebbe convincere quel cittadino ad accettare, perché consapevole, cambiamenti nelle proprie abitudini quotidiane e, al tempo stesso, chiedere all’”homo politicus” non più l’aumento, comunque, del Pil per aumentare i “consumi”, ma un serio ed urgente "cambiamento" dei modelli economici e culturali dell’oggi in quelli “sostenibili” per la complessità sistemica in cui viviamo con lo scopo di rendere realistico un domani vivibile per nostre giovani generazioni. Questa è infatti la posta in gioco.

Benito Fiori (Cremona)

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