Tutto è partito dalle dimissioni da segretario di Edoardo Borghesi, in carica dagli inizi di marzo del 2011. D’ora in avanti il circolo sarà affidato a quattro coordinatori, cioè Mario Daina, Paolo Segalla, Ettore Gialdi e Rosetta Vicini, con il compito di traghetta- re il partito verso la scadenza dell’anno prossimo. Ne danno notizia, congiuntamente, il segretario uscente e i quattro coordinatori.
«Durante gli anni scorsi — affermano — il partito, dobbiamo dirlo con onestà, si era un po’ appiattito sulle posizioni dell’amministrazione comunale, quando sindaco era Claudio Silla. In qualche modo era anche un po’ ‘fisiologico ’. Con il cambiamento seguito alle elezioni del 2014, anche il partito ha ripreso, inevitabilmente, un ruolo importante. Anche perché noi crediamo che senza i partiti le democrazie moderne possano subire dei gravi contraccolpi. Il Pd di Casalmaggiore ha ora, e sente fortemente, il compito di creare un progetto con una visione di prospettiva per la città, superando quel che stiamo vivendo con l’attuale giunta di centrodestra.
L’attuale amministrazione leghista con le sue azioni sta portando la nostra città non verso lo sviluppo ma in direzione opposta, verso la contrazione della popolazione, con la fuga dei giovani, l’invecchiamento della popolazione e la disgregazione del tessuto sociale. È su questi aspetti che il partito deve ragionare, in affiancamento, ma con una sua identità separata, al gruppo Casalmaggiore la Nostra Casa, che già sta lavorando molto bene». I coordinatori annunciano una attenzione «a temi forti come l’ambiente, con un focus sulla questione del riscaldamento globale, la mobilità sostenibile, il welfare, la scuola, perché è da lì che si creano i presupposti per il lavoro.