Domenica, 13 luglio 2025 - ore 03.53

Il Coordinamento Cittadini/e per Ospedale Oglio Po 28/06/25 ad ASST Cremona

Nessuna risposta in merito alla situazione degli infermieri ed al loro rischio di esaurimento psicofisico (burn out) ...

| Scritto da Redazione
Il Coordinamento Cittadini/e per Ospedale Oglio Po 28/06/25 ad ASST  Cremona

Il Coordinamento Cittadini/e per Ospedale Oglio Po 28/06/25 ad ASST 

Il Coordinamento dei cittadini/e per l’Ospedale Oglio Po prende atto del sollecito riscontro dell’Asst in merito alle criticitàÌ€ rilevate, deve tuttavia evidenziare che le risposte fornite non solo non sono complete e soddisfacenti, ma aprono ulteriori problematiche.

Come giàÌ€ esposto nel precedente comunicato, la percezione condivisa dalla maggior parte dell’utenza eÌ€ la sostanziale indifferenza delle autoritàÌ€ sanitarie alle ragioni dei pazienti, ai disagi e difficoltaÌ€ dovute sia al loro stato di salute, che all’etàÌ€ ed alla fragilitàÌ€ connesse a specifiche circostanze (gravidanze, invaliditàÌ€, malattie oncologiche ecc...), peraltro confermata dal paragrafo in cui si  dichiara che “ la maggior parte delle attivitàÌ€ dell’Asst di Cremona rispettano una organizzazione di carattere aziendale”. Perciò, se viene considerato ininfluente che gli specialisti operino indifferentemente a Cremona o Casalmaggiore, non eÌ€ affatto indifferente costringere le persone a sobbarcarsi 90 km a.r. per recarsi in cittaÌ€ quando potrebbero essere assistite nel proprio distretto. La gestione “aziendalistica” della salute ci considera come pacchi postali da manovrare a piacimento, ma ciòÌ€ collide con l’articolo 32 della Costituzione che afferma l’inviolabilitàÌ€ della dignitàÌ€ e del rispetto della persona umana. 

Ci aspettiamo fatti, non parole.

Precisiamo quindi le questioni rimaste inevase nella risposta di ASST: 

Partorienti, il trasporto in urgenza eÌ€ sempre garantito: Quando una donna gravida si presenta al Pronto soccorso di Oglio Po viene prontamente presa in carico, come tutti gli altri pazienti. Nella struttura, dal lunedìÌ€ al venerdìÌ€ dalle 8 alle 16, sono presenti un ginecologo e un’ostetrica che, al bisogno, intervengono con tempestivitàÌ€ (fast-track). Il trasporto in urgenza della donna gravida, come per gli altri pazienti, eÌ€ sempre garantito 

 Nell’era dell’intelligenza artificiale puòÌ€ darsi che i nascituri si presentino nei giorni e negli orari d’ufficio, ma fino a prova contraria questo non ci risulta, vedi il caso recente di una partoriente arrivata in ospedale alle 10 di sera e invitata a raggiungere in autonomia un altro ospedale, col rischio di partorire in auto. Non eÌ€ stata neppure confermata l’esistenza della famosa ambulanza che avrebbe dovuto compensare la chiusura del punto nascita e dei reparti di ginecologia e ostetricia e che dovrebbe essere in dotazione stabile all’ospedale Oglio Po. 

Per quanto riguarda il Pronto Soccorso, giàÌ€ in affanno per la chiusura del reparto di Medicina, con le ferie estive del personale eÌ€ ulteriormente in difficoltaÌ€, non puòÌ€ presidiare perciòÌ€ tutte le emergenze. 

I 25 MILIONI SERVONO PER ANTISISMICA, FACCIATE E COPERTURA. Il finanziamento di 25milioni di euro destinato all’Ospedale Oglio Po, stanziato per il 95% dal Ministero della Salute e per il 5% dalla Regione Lombardia, eÌ€ finalizzato all’antisismica, alla riqualificazione strutturale delle facciate, dei serramenti e della copertura del monoblocco. 

Poiché́ come disse qualcuno “a pensar male si fa peccato ma ci si indovina”, ci chiediamo se la riqualificazione della struttura esterna non serva a rendere l’Ospedale piùÌ€ appetibile ai privati...mentre nel frattempo si assiste alla parodia di “Sotto il vestito, niente” (Vanzina docet) 

CHIRURGIA SENOLOGICA, LE REGOLE LE STABILISCE AGENAS - I criteri di sicurezza stabiliti dall’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali (Agenas) per l’attivitàÌ€ di chirurgia senologica prevedono requisiti individuali (ogni chirurgo senologo deve eseguire almeno 50 interventi su nuovi casi di tumore mammario ogni anno come primo operatore in sala) e requisiti della struttura (una “Breast Unit” deve trattare almeno 150 nuovi casi di tumore al seno all’anno per essere riconosciuta come centro di senologia di alta qualitàÌ€). 

Il reparto di senologia di Oglio Po eÌ€ giàÌ€ apprezzato cosiÌ€ com’eÌ€; se non raggiunge i numeri richiesti dalla statistica puòÌ€ dipendere dalle liste d’attesa e dal fatto che al momento delle prenotazioni delle visite le agende sono sempre “chiuse”, costringendo le pazienti a recarsi altrove. In base alla delibera del 2020, si può conservare un reparto, nel caso di volume inferiore, se è stata ottenuta dall’ATS di riferimento l’approvazione di un progetto operativo di attivazione/ potenziamento di una Breast Unit interpresidio o interaziendale, rispettoso delle indicazioni previste dalla normativa nazionale o regionale vigente, come pensiamo sia nel nostro caso.

Non eÌ€ corretto inoltre “fare parti uguali tra disuguali”, poiché́ a Cremona i chirurghi di senologia sono 4 e si occupano solo di questa specialitàÌ€, mentre in Oglio Po il dott. Sabag si occupa anche di altre categorie patologiche, per cui se venisse sottratto a beneficio di Cremona resterebbero scoperti gli altri interventi, mancando ancora il primario di chirurgia. 

Sorge il sospetto che a Cremona serva incrementare i dati statistici a scapito di Oglio Po. Perché non sommare i numeri dei due ospedali?

Che ne è poi della prevenzione tanto decantata, se è difficile accedere alle visite e agli esami? Eppure, nella seduta della Camera del 16 ottobre 2024, avente come tema la prevenzione e la cura del tumore al seno, il governo si impegnava a garantire l’accesso a tutte le strutture ospedaliere e a fornire alle pazienti la migliore assistenza possibile.

Non si comprende inoltre la discriminazione tra “nuovi casi “oncologici e recidive: perché́ i primi debbano essere seguiti da Cremona e le recidive all’Oglio Po? 

Una ulteriore questione rimasta inevasa eÌ€ quella pertinente al progetto del Nuovo Ospedale di Cremona per il quale sono previsti posti letto inferiori rispetto all’attuale: dal momento che per i “criteri aziendali” eÌ€ indifferente che i medici operino a Cremona o all’Oglio Po, che senso ha gravare l’ospedale di Cremona di un surplus di pazienti, oltretutto costringendole a macinare km in condizioni di fragilitàÌ€ fisica ed emotiva? 

(..)lo scopo eÌ€ garantire ai cittadini, nei limiti del possibile, le stesse prestazioni alle stesse condizioni. Ad esempio: l’equipe di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva di Cremona, un giorno alla settimana, svolge la stessa attivitàÌ€ a Oglio Po.

E non si potrebbe fare lo stesso anche per gli altri servizi, invece di sottrarre risorse all’Oglio Po? E come eÌ€ possibile garantire le stesse prestazioni alle stesse condizioni, quando eÌ€ uno stillicidio continuo di personale e reparti? Di solito il cosiddetto “trickle down” (gocciolamento) dovrebbe essere dall’alto verso il basso e non viceversa... e questo vale per TUTTI i servizi, Commissione Invalidi compresa.

La seduta della Commissione per il riconoscimento dell’invaliditàÌ€ prevista una volta al mese all’Ospedale Oglio Po eÌ€ stata temporaneamente sospesa in concomitanza del periodo estivo, per l’impossibilitaÌ€ di garantire una adeguata presenza di personale. 

Quindi le nostre perplessitàÌ€ sulla durata della sospensione sono giustificate, visto che addirittura a Cremona manca la responsabile ... 

Primari di Chirurgia e Medicina: La procedura per bandire i concorsi per i primariati di Chirurgia e Medicina dell’Ospedale Oglio Po eÌ€ in corso, l’Asst eÌ€ in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. 

PerciòÌ€ i tempi si allungano, perché́ dalla pubblicazione in G.U. all’effettiva esecuzione del concorso e conseguenti adempimenti trascorreràÌ€ ancora molto tempo durante il quale i servizi rimasti sguarniti saranno ancor piùÌ€ in sofferenza, se Asst non provvederàÌ€ ad inviare professionisti in supporto all’Oglio Po. 

 Nessuna risposta in merito alla situazione degli infermieri ed al loro rischio di esaurimento psicofisico (burn out) ... 

Tutto ciòÌ€ premesso, vorremmo chiarire che eÌ€ inaccettabile una gestione cosiÌ€ aleatoria di un Ospedale di riferimento per una platea di 80.000 persone. Soprattutto eÌ€ incredibile l’assordante silenzio dei politici, dei sindaci e dei sindacati di fronte ad una situazione indegna di un Paese del G7, incapace di garantire un’assistenza sanitaria adeguata, ma inarrivabile nel formulare promesse sapendo di non poterle (o volerle?) mantenere. 

Il Coordinamento Cittadini e cittadine per l’Ospedale Oglio Po

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