Mercoledì, 15 maggio 2024 - ore 08.39

CASTELVETRO P.NO. CIRCUS: LE OPERE SPERIMENTALI DI RODRIQUEZ AL CENTRO ARTE PERINI

Le opere sono realizzate anche con l'ausilio dell'Intelligenza artificiale. Simone Fappanni curatore mostra

| Scritto da Redazione
 CASTELVETRO P.NO. CIRCUS: LE OPERE SPERIMENTALI DI RODRIQUEZ AL CENTRO ARTE PERINI

 CASTELVETRO P.NO. CIRCUS: LE OPERE SPERIMENTALI DI RODRIQUEZ AL CENTRO ARTE PERINI

 Mostra che si svolge fino al 1 giugno al Centro Arte Perini (CAP) di opere sperimentali, di Gabriele Rodriquez.

Le opere sono realizzate anche con l'ausilio dell'Intelligenza artificiale. Simone Fappanni curatore mostra

CASTELVETRO P.NO. «Da qualche tempo si parla, sempre più frequentemente, dell’uso dell’intelligenza artificiale per creare opere d’arte. Dopo l’iniziale, e per certi aspetti comprensibile scetticismo, questo nuovo strumento è entrato a pieno titolo fra quelli a disposizione di creativi che intendono sondare le infinite strade della sperimentazione. Fra questi, un posto di sicuro primo piano si deve al veneto Gabriele Rodriquez». Così il critico Simone Fappanni presenta la mostra personale dell’artista veneto che, dal 13 maggio al 1 giugno al Centro Arte Perini di Castelvetro Piacentino. La personale, intitolata “Circus”, è espressamente dedicata al mondo circense alla figura del clown in modo particolare essendo uno fra i protagonisti di questo universo con i suoi tanti volti, ora allegri ora malinconici.  Sono evidenti i richiami ai grandi maestri dell’arte Contemporanea e dell’arte moderna, ma Rodriquez possiede una cifra stilistica personalissima, assolutamente originale. «L’Intelligenza Artificiale – spiega l’artista - crea immagini secondo dei comandi descrittivi e dettagliati proposti dall’autore. Esse possono essere modificate anche radicalmente o semplicemente accettate. Quindi l’intervento dell’artista diventa fondante perché senza le sue istruzioni la macchina non crea nulla. Pertanto il rapporto fra macchina e autore diventa un unicum imprescindibile. Dunque, l’artista è tale a prescindere dallo strumento che usa, e il risultato finale deve avere come scopo ultimo quello di stupire il fruitore. Rasentando la blasfemia si può aggiungere che gli strumenti hanno un’importanza residuale, tutt’al più diventano delle abilità, è il concetto, l’idea che sovrasta». Rodriquez vive a Verona. Già docente di materie aziendali, è dottore commercialista. Prestato alla fotografia, fin dal 1977, questa è diventata un’attività che via via si è rivelata più che una passione. La mostra è visitabile gratuitamente da lunedì a sabato dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 19.30, giovedì solo al pomeriggio.

 

 

 

 

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