Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 10.23

CNA L’impatto Covid 19 su economia del territorio:Pil 2020 Lombardo -9,8%

La ripresa avverrà dalla seconda metà dell’anno, ma solo del 3,9%

| Scritto da Redazione
CNA L’impatto  Covid 19 su economia del territorio:Pil 2020 Lombardo -9,8%

CNA L’impatto del Covid 19 sull’economia del territorio: Pil 2020 Lombardia  -9,8%

La ripresa avverrà dalla seconda metà dell’anno, ma solo del 3,9%

-Export Lombardia: tiene solo il comparto agroalimentare

-Consumi Lombardia 2020: in calo dell’11,1%, si attende per il 2021 una crescita del 3,4%

Daniele Parolo, Cna Lombardia: “Nel Nord Italia, le PMI rappresentano circa il 50 % del panorama economico nazionale. È necessario che il Recovery Plan sia impostato sulle PMI valorizzando le filiere strategiche come risposta precisa alle esigenze di quelle aree produttive e territoriali che possono trainare la ripresa”

Presentati i risultati del secondo Focus relativo all’impatto del Covid 19 sull’economia del territorio, secondo quanto emerso dallo studio effettuato dall’Osservatorio Economia e Territorio per CNA Veneto e CNA Lombardia. (Il precedente Focus è stato presentato nel novembre del 2020).

Con riferimento specifico alla situazione della Lombardia, il Presidente di CNA Lombardia Daniele Parolo è netto: “I dati più recenti elaborati dal nostro centro studi stimano una caduta dei principali indicatori economici assimilabile a quella di un regime di guerra: PIL al -9,8 per cento, consumi al -11,1 per cento, investimenti al -8,2%. Il dato relativo agli investimenti ha in realtà contenuto le perdite previste dalle precedenti stime di ottobre (-13%), a testimonianza della grande resilienza del tessuto produttivo lombardo. Sarà fondamentale rigenerare fiducia, nelle famiglie e nelle imprese. La domanda interna costituirà il vero discrimine per una ripresa robusta e non solo trainata dall’export, pure decisivo per i segmenti più avanzati del mondo imprenditoriale.”

Continua Parolo: “CNA Lombardia torna a confermare di non avere interesse alle danze della politica, troppo spesso foriere di instabilità: oggi dobbiamo concentrarci su vaccini e investimenti a valere sul Recovery Fund. Per questo abbiamo voluto concentrarci su una lettura di quali aspetti del piano nazionale Next Generation Italia potrebbero realmente incrociare i bisogni delle imprese”.

Il Next Generation EU è il nuovo strumento dell’Unione Europea destinato a raccogliere fondi sui mercati per sostenere la ripresa economica e sociale. Entro il 30 aprile prossimo ciascun paese membro dovrà preparare il proprio Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR) che darà diritto a ricevere fondi nell’ambito dello strumento per la ripresa e la resilienza.

“Il comparto territoriale del Nord Italia con quasi 2,3 milioni di PMI, rappresenta il 50 % delle piccole medie imprese sul territorio nazionale – spiega Daniele Parolo Presidente di CNA Lombardia nel commentare quanto emerge dallo Studio. - Un'area produttiva capitale nello scenario economico del Paese che può ben costituire l’elemento trainante per la ripresa. Ma va rilevato che lo schema di Next Generation EU, così come è impostato, non è a dimensione di piccola impresa ed è necessario tendere ad un impegno comune per far sì che lo diventi. Se si ritenga che alcuni settori siano strategici per l’economia del nostro territorio è necessario che ogni intervento da parte dello Stato si attui rafforzando le filiere e mettendo in sinergia le imprese. Ma soprattutto deve essere strumento efficace e calibrato in grado di rispondere alle esigenze specifiche di quelle aree territoriali e produttive del Paese in grado di trainare la ripresa”.

 I DATI DELLA LOMBARDIA

PIL -9,8% (dato 2020) Le ultime proiezioni delineano un quadro economico più negativo rispetto alle stime precedenti. Per il 2021 si attende una riprese del 3,9%, insufficiente per tornare ai livelli pre-covid (-6,3% rispetto al 2019).

CONSUMI -11,1% (dato 2020) Il peggioramento del quadro economico trova corrispondenza in una contrazione dei consumi delle famiglie. Nel 2021 dovrebbero crescere del 3,4%, posizionandosi tuttavia ad un livello più basso rispetto al 2019 (-8,1%)

EXPORT -13,4 (dato settembre 2020): L’export nei primi nove mesi del 2020 si è ridotto del 13,4% pari a 12,7 miliardi di euro. Nel periodo gennaio-settembre 2020 le esportazioni dei comparti manufatturieri fanno registrare una contrazione del 13,2% rispetto agli stessi mesi del 2019. La flessione interessa tutti i comparti, con la sola eccezione di quello agroalimentare (+0,7%). Tra i comparti maggiormente colpiti figurano sistema moda, sistema casa, metallurgia e metalli.

IMPRESE E ADDETTI Nel periodo marzo-dicembre 2020 il numero di nuove imprese si è ridotto di quasi 9.800 unità rispetto allo stesso periodo 2019. Tali dati appaiono in linea con il trend delle cessazioni (-9.615). Tra i settori che registrano il dato peggiore ci sono commercio, turismo e manifatturiero. Rallenta nel terzo trimestre 2020 la flessione del numero di occupati (-28.720). Complessivamente nei primi nove mesi del 2020 l’occupazione si è ridotta di oltre 73.000 unità (-1,6% rispetto allo stesso periodo 2019).

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