Domenica, 13 luglio 2025 - ore 02.55

(CR) Pianeta Migranti. I poveri Cristi in Albania

“Poveri Cristi? Seh…” Questa la battuta sarcastica della presidente Meloni durante la sua recente visita in Albania, in risposta al deputato Magis.

| Scritto da Redazione
(CR) Pianeta Migranti. I poveri Cristi in Albania

(CR) Pianeta Migranti. I poveri Cristi in Albania

“Poveri Cristi? Seh…” Questa la battuta sarcastica della presidente Meloni durante la sua recente visita in Albania, in risposta al deputato Magis.

 I poveri Cristi c’erano in passato, perché oggi, seh…

Secondo il dizionario De Mauro, un povero Cristo è una persona sventurata, che si trova in cattive condizioni; un povero diavolo, giacché nessuno gli dà più un lavoro.

Per il Garzanti, oltre ad aver subito una cattiva sorte, è un individuo di aspetto umile e misero.

Il dizionario Hoepli lo definisce un infelice e un disperato che suscita compassione, pietà o simili, come – giustappunto – Cristo mentre saliva al Calvario. L’espressione è usata anche per chi versi in cattiva situazione economica, spesso in modo spregiativo.

Ma se la parola viene associata alle persone migranti, secondo la premier Meloni non si parla più di poveri Cristi.  Come dovremmo definire allora tutti i profughi, i rifugiati e i migranti forzati della Terra?

Secondo  il rapporto Global Trends delle Nazioni Unite le persone sfollate per forza, a maggio 2024, sono 120 milioni. Nell’arco di 10 anni la cifra dei profughi è raddoppiata e ciò è dovuto alle guerre vecchie e nuove, alle carestie, ai cambiamenti climatici. La stragrande maggioranza dei rifugiati è ospitata nei campi profughi dei Paesi limitrofi a quelli della crisi. Questi campi sono distribuiti in varie regioni, in paesi come Kenya, Giordania, Bangladesh e Sudan. Vedi link The 10 largest refugee crises to know in 2024 | Concern Worldwide. Ma la crisi dei rifugiati si concentra e sta peggiorando sempre più anche in altre zone, come Siria, Afghanistan, e in Ucraina.

I campi che li accolgono sono tanti, molti non sono censiti e seguiti dall’Onu. Di dimensioni variabili, possono ospitare anche oltre 100mila persone. Tutti sono affollati e presentano emergenze impressionanti: la fame, la sete, la difficoltà a ottenere medicine e ogni tipo di aiuto sanitario. Per non parlare poi degli attriti all’interno dei campi stessi dovuti a differenti popolazioni con storie conflittuali alle spalle.

E i migranti che vivono e vivranno nei CPR che il governo vuole costruire in Albania come li definiamo? Per la presidente Meloni non sono poveri Cristi.

E quelli che si buttano sulle carrette del mare per scappare da guerre, da regimi dittatoriali, dalle devastazioni ambientali? E che magari annegano o, se salvati come “carico residuale”(parole del ministro Piantedosi) dalla guardia costiera libica pagata dall’Italia, finiscono nei lager e vengono anche torturati. Ma se subiscono trattamenti così degradanti non sono considerati esseri umani! Si riconosca almeno che sono dei poveri Cristi!

Forse, oggi, occorre ribadire l’ovvio: i campi profughi, i CPR, non sono alberghi, non sono resort di extra lusso come Borgo Egnazia dove i Grandi del G7 si sono dati appuntamento in questi giorni. No, sono ghetti destinati agli ultimi della terra, i reietti, gli “scartati dal  sistema” come dice papa Francesco. Confinati lì, proprio da quei Grandi che si ostinano a trattare la questione migratoria come emergenza da tamponare, rinchiudere, ghettizzare, nonostante l’ultimo rapporto Onu sui rifugiati Global Trends 2024 evidenzi, ancora una volta, che il problema è strutturale perché il flusso è in crescita e arriverà a 122 milioni a fine 2024.

 

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