Tra pochi giorni il 30, alle 10.00 e alle 14.30, va in scena al Teatro San Domenico “Vuoti a perdere”, spettacolo portato in scena dalla Compagnia Centrale Produzioni nell’ambito del calendario eventi didattico-educativo, pensato per le scuole di Crema. I testi sono di Laura Forti, la regia di Teo Paoli, le musiche originali di Teo Paoli ed Enrico Fink, gli interpreti: Enrico Fink, Lavinia Rosso, Silvia Baccianti, Alessandro Mazzoni.
Il titolo è emblematico. Ripreso da una lettera di un forno locale, in cui si chiedeva il pagamento del pane fornito ad un campo di sterminio e ai treni su cui viaggiavano i deportati. Scritta che era presente anche sui sacchi che contenevano appunto il pane, definiti “vuoti a perdere” poiché non sarebbero più tornati, esattamente come quelle persone che da lì partivano per i campi.
“Questa rappresentazione teatrale, - spiega l’assessore alla cultura e alle politiche giovanili Paola Vailati - si svolge in occasione dei Giorni della Memoria, per ricordare l’orrore della Shoah, e racconta del campo nazi-fascista di Fossoli, punto di raccolta e smistamento dei deportati italiani verso i campi di sterminio. Volevamo che fosse la rappresentazione teatrale il momento, il luogo, l’occasione per parlare ai nostri ragazzi di un periodo orribile della nostra storia”
“Vuoti a perdere è una testimonianza di quanto avveniva al campo di Fossoli, prova della responsabilità italiana nella Shoah” chiarisce la prof.ssa Graziella della Giovanna, presidente del Comitato per la valorizzazione dei principi della costituzione italiana, istituito con parere unanime dal Consiglio Comunale della nostra città due anni or sono affinché associazioni, scuole, istituzioni, forze dell’ordine ed enti potessero lavorare insieme per tenere vivo il ricordo e il rispetto dei principi fondanti la nostra società.
“Da questo campo di transito, costruito e gestito da italiani nel 1942, e poi anche dai tedeschi, - continua Della Giovanna - sono partiti circa settemila fra ebrei e prigionieri politici e militari, verso i campi di sterminio. Fra questi, nel ’44, lo stesso Primo Levi, che racconta la sua esperienza a Fossoli nel libro Se questo è un uomo. Oggi di questo campo che si trova a Carpi (Modena), rimane solo uno spiazzo abbandonato con solo alcune tracce di quello che era originariamente”.
Dentro il campo sono transitati anche i famigliari di Enrico Fink, marito dell’autrice dei testi, Laura Forti. Nello spettacolo sono descritte storie ipotetiche di personaggi, fra realtà e finzione, sulla falsariga delle vicende della famiglia Fink.
“La struttura di questo bellissimo spettacolo – ci spiega l’assessore Vailati – è formata da ‘piccoli quadri’ dentro il campo, dove le persone, che nella realtà non capivano neppure bene cosa stesse realmente succedendo, cioè che sarebbero state deportate verso i campi di sterminio, si rapportano fra di loro. Un racconto fatto di frammenti, che prende vita attraverso la voce degli attori, il video, la musica dal vivo”.
Un linguaggio di forte impatto emotivo, con lo stesso Fink che entra in scena, suonando e recitando, cantore della memoria e della sua personale vicenda.
“I ragazzi sono il nostro pubblico principale – conclude Vailati -. La memoria deve restare viva. La storia ci insegna che gli abomini si ripetono: basta pensare ai nostri giorni, alle guerre nei Balcani, in Serbia, alle epurazioni etniche, ai recentissimi fatti di terrorismo spietato; sono gli stessi meccanismi e la stessa follia legati ai concetti di razza e pulizia etnica”.
“Bisogna riflettere su queste vicende vicine a noi – rilancia Graziella della Giovanna -. Per questo il valore sociale della memoria è fondamentale per le nuove generazioni. L’ideologia dello sterminio è nata in Europa ed ha tutte le possibilità di riapparire. Mantenere viva la memoria è un modo per scongiurare il rischio che ciò accada nuovamente”.
Vuoti a perdere, venerdì 30 gennaio 2015 – matinée scolastica ore 10. Ingresso studenti 5 euro – spettacolo pomeridiano ore 14.30. Ingresso intero 10 euro.