CREMA ELEZIONI EUROPEE 8-9 GIUGNO 2024 APPELLO DEL GRUPPO “COSTRUTTORI DI PACE
ALLE FORZE POLITICHE E AI LORO CANDIDATI
Angosciati di fronte allo scempio della vita umana che si sta perpetrando in Ucraina e nel Medio Oriente (la vita umana, tanto più quella dei bambini, non può essere sacrificata sull’altare di nessun altro valore),
allarmati dal rischio che tutte le guerre in corso si allarghino pericolosamente con esiti imprevedibili,
consapevoli che in democrazia sono i cittadini elettori ad essere “sovrani” e sono loro a dare gli “indirizzi” agli eletti (pur nel rispetto dell’autonomia della politica nell’arte della “mediazione”),
alla luce delle preoccupazioni e delle istanze emerse dal corso della Scuola di educazione alla politica e attenti all’ultimo messaggio del Card. Zuppi il 15 d’Aprile per diventare noi stessi “artigiani di pace”,
noi “costruttori di pace” in vista delle elezioni europee di giugno, rivolgiamo alle forze politiche e ai loro candidati un vigoroso appello perché si adoperino affinché l’Unione europea non solo svolga un autorevole ruolo di “mediazione” nella soluzione dei due conï¬ÂÂitti,
ma anche e, soprattutto, si muova nel dopo-guerra per rimuovere alla radice le cause di nuovi Possibili conï¬ÂÂitti rilan-ciando, su un versante, il sogno di una “casa comune” di tutti i popoli del continente europeo dall’Atlantico agli Urali; e, sull’altro, accompagnando i Paesi del Medio Oriente a costruirsi con i tempi e le modalità da loro scelti la loro “casa comune”.
In particolare, chiediamo che l’Unione europea acceleri la transizione verso un’Europa unita a più velocità, non soltanto per uscire dalla situazione preoccupante di stallo in cui versa, ma anche per seminare le condizioni di un progressivo allargamento.
Convinti, poi, che l’apprezzare solo le ragioni di una parte dei conï¬ÂÂitti non aiuta ma allontana la loro soluzione, chiediamo che l’Unione europea giochi tutte le carte della diplomazia di cui è in possesso, perché le parti in conï¬ÂÂitto tornino all’ascolto delle ragioni altrui, al dialogo, al confronto e alla inevitabile mediazione e che dia ai cittadini europei informazioni non viziate dalla propaganda, ma capaci di porsi da diï¬ÂÂerenti angolature.
Chiediamo, altresì, che si valutino realisticamente tutti i danni delle guerre, da quelli diretti – costi in vite umane perse e danni materiali e ambientali – a quelli indiretti, come la militarizzazione della società, dell’economia, degli stessi assetti istituzionali. E che si abbia il coraggio di mettere in discussione il mito della deterrenza militare, sia nucleare che convenzionale, clamorosamente smentito dai fatti – si vedano il numero di guerre nel mondo dal 1945 in poi e gli indici di spesa per gli armamenti: record storico nel 2022 dopo otto anni di crescita – e che l’unica soluzione possibile sia la risposta armata.
Ecco perché ci aspettiamo con urgenza dal nuovo parlamento europeo:
parole e atti forti per invertire la spirale di sangue e di morte delle ritorsioni e rappresaglie sempre più violente e senza limiti che apertamente puntano al massacro dei civili e attaccano la loro possibilità di sopravvivenza, per fiaccare il nemico,
che valorizzi gli apporti della società civile con le sue istanze:
per la trasparenza in tutti i settori della vita pubblica ed economica, incluso il settore militare (ad esempio, in Italia, migliorando e non svuotando la legge 185/90),
per un percorso di avvicinamento al Trattato di messa al bando delle armi nucleari,
per un’Europa coesa e maggiormente integrata, per aï¬ÂÂrontare con efficacia le grandi transizioni in atto: que- stione demografica, disuguaglianze da sanare, diritti da garantire, fenomeni migratori da aï¬ÂÂrontare insieme, ambiente da tutelare, rivoluzione digitale da governare, una politica estera di cooperazione e di pace sulla ba- se del diritto internazionale,
per valorizzare il metodo dell’approccio umanitario utile non solo a lenire le gravi soï¬ÂÂerenze delle popolazioni più esposte, ma anche a riaprire canali di dialogo per trattative diplomatiche e politiche.
Chiediamo, infine, alle forze politiche di condurre una campagna elettorale nella chiarezza delle proposte per riportare la pace in Europa e nel Medio Oriente.
Il gruppo “costruttori di pace”, è costituito dall’Amministrazione comunale di Crema, Acli, Arci. S. Bernardino, Anpi, Azione Cattolica, Caritas, Casa del pellegrino, Centro Ricerca Galmozzi, Centro Wyszynski, Crema Amica, CremAscolta, Cooperativa Sociale La Siembra, Git Soci prov. CR di Banca Etica, Forum Terzo Settore, Meic, Mcl, Pastorale giovanile e oratori, Pastorale missionaria e migratoria, Pastorale sociale e del lavoro della diocesi, Scout Agesci