Lunedì, 20 maggio 2024 - ore 06.37

Crema resilienza e innovazione per scrivere insieme il futuro Asst.

Il convegno promosso dalla direzione generale in sala Alessandrini: ‘il futuro si scrive insieme , attraverso un prezioso lavoro di rete”.

| Scritto da Redazione
Crema resilienza e innovazione per scrivere insieme il futuro Asst.

Crema resilienza e innovazione per scrivere insieme il futuro Asst.

Il convegno promosso dalla direzione generale in sala Alessandrini: ‘il futuro si scrive insieme , attraverso un prezioso lavoro di rete”.

Il punto sulle progettualità “Non dobbiamo essere perfetti in tutto, dobbiamo essere capaci di valorizzare le risorse presenti. Se siamo qui oggi a parlare di resilienza e innovazione è perché l’azienda ha dimostrato di avere una visione, di poter proporre valide progettualità di cura per oggi e per domani. Ciò che conta è, soprattutto, la capacità di lavorare insieme, di fare integrazione tra competenze, di fare rete con il territorio e le risorse che questo ha da offrire.

 Dobbiamo andare avanti insieme, intrattenendo proficui legami anche con le altre istituzioni”. Così il direttore generale Ida Ramponi ha aperto l’ormai tradizionale convegno annuale dell’Asst di Crema, da lei voluto per fare il punto sulle progettualità proposte e da sviluppare. In sala Alessandrini questa mattina il focus è stato sulla resilienza, la capacità di adattarsi ai cambiamenti “insieme”.

E poi sul desiderio di “non fermarsi, di attuare processi innovativi che richiedono una messa in gioco di ciascuno, ma in un’ottica integrata e multidisciplinare”. Nel suo intervento dal titolo Resilienza e innovazione: determinanti di successo, il direttore del servizio di psicologia clinica Cinzia Sacchelli ha focalizzato l’attenzione sulle iniziative finalizzate alla cura delle persone alcoliste o con altre dipendenze nella forma della telemedicina.

 La stessa applicazione si avrà nell’ambito della salute mentale e della riabilitazione. Altre innovazioni in corso d’opera puntano a facilitare l’accesso delle persone con fragilità ai servizi psicologici. Per fare questo presso la casa della comunità di via Gramsci sono stati attivati (o sono in corso d’attivazione) un ambulatorio di neuropsicologia geriatrico, un ambulatorio a supporto di pazienti oncologici e caregiver ed un ambulatorio di intervento precoce con adolescenti. Sempre in prima linea, anche il Pronto soccorso ha subito un processo riorganizzazione, frutto di un costante confronto operato a livello regionale.

 Dallo scorso dicembre, è stato attivato un nuovo modello di triage basato su cinque codici numerici per una più appropriata presa in carico. Centrale da questo punto di vista è la figura infermieristica, impiegata per la valutazione delle priorità assistenziali ed un miglior utilizzo delle risorse.

 Come hanno spiegato il responsabile del Pronto Soccorso Giovanni Viganò e la coordinatrice infermieristica Claudia Mantoan il nuovo modello è stato adottato all’esito di un importante percorso formativo, che ha coinvolto varie professionalità. Ora è importante adoperarsi per attuare “una presa in carico anticipata del paziente, affinché il tempo in pronto soccorso non sia tempo vuoto”.

 Per la Breast unit, deputata alla cura e all’assistenza di persone con tumore al seno, l’interdisciplinarietà è da sempre la parola d’ordine. Ora – ha detto il responsabile Filiberto Fayer, si progetta “la possibilità di costituire un unico luogo, dove la persona malata, all’esito dell’esame radiologico, possa trovare tutto ciò che serve per un’appropriata presa in carico: dal chirurgo senologo a quello plastico, passando per lo psicologo, il case manager, il medico genetista o il personale delle cure palliative.

 Al futuro, puntando sull’intelligenza artificiale in endoscopia digestiva, guarda anche l’unità operativa diretta da Elisabetta Buscarini, come ha ben spiegato il medico Saverio Alicante. Quella cremasca, oggi, è tra le 50 unità operative italiane ad impiegare l’intelligenza artificiale per la colonscopia, mentre è uno dei due soli centri italiani che stanno raccogliendo immagini per l’intelligenza artificiale in gastroscopia, non ancora disponibile in commercio nel mondo occidentale.

 Tra i progetti innovativi merita una menzione anche l’EndoFav, innovativa tecnica applicata a Crema grazie alla collaborazione tra nefrologo, chirurgo vascolare e radiologo interventista, che consente la creazione di accessi vascolari per la dialisi extracorporea, in caso di malattia renale cronica, in modo mini invasivo rispetto alla tradizionale via chirurgica. Come hanno chiarito i direttori nefrologia, chirurgia vascolare e radiologia, Gianluca Fasoli, Luca Boccalon e Angelo Spinazzola, Crema è stato terzo centro in Italia nel 2022 e oggi è secondo per questa pratica solo a Firenze. Sul territorio prende piede il progetto di pneumologia territoriale finalizzato alla presa in carico domiciliare di persone fragili con grave disabilità legata a una patologia polmonare cronica avanzata.

 Si tratta di pazienti in cui l’insufficienza respiratoria coincide con la necessità di ossigeno o di supporto con ventilazione meccanica. Anche in questo caso, ha precisato il direttore del dipartimento riabilitazioni Giuseppe La Piana, il lavoro in rete tra vari professionisti è “il punto di forza per un approccio realmente globale”.

 Nell’ambito delle riabilitazioni, un’altra progettualità innovativa è stata attivata dall’unità operativa di cardiologia riabilitativa diretta da Marco Ambrosetti: consente lo svolgimento di una teleriabilitazione su pazienti in esito di ospedalizzazione per scompenso cardiaco. Lo svolgimento di questo progetto ha consentito all’ospedale di entrare a far parte di una rete di realtà d’eccellenza e di implementare buone pratiche. Nell’ambito della salute mentale, è di recente attivazione un progetto per “lo screening metabolico e cardiovascolare dei pazienti con gravi disturbi mentali”.

Come ha spiegato il direttore dell’unità operativa Virginio Salvi, l’iniziativa consente una valutazione del rischio cardiovascolare a 10 anni, in pazienti in cui è difficile agire preventivamente o formulare una diagnosi precoce. I pazienti a rischio, sia del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura, sia del centro psico sociale, vengono inviati alla cardiologia per un approfondimento. In un periodo di cambiamenti anche la direzione delle professioni sanitarie e sociosanitarie non è rimasta con le mani in mano.

 Come ha spiegato il direttore Annamaria Bona,chiuso di recente un percorso formativo, il futuro si gioca sulla creazione di percorsi assistenziali integrati per lo più nella gestione del paziente cronico-fragile. Per finire l’Asst di Crema è “un cantiere digitale aperto”, illustrato dalla dirigente dei Sistemi informativi aziendali Antonella Barbieri e da Lucio Raimondi.

 Scelta come sede di progetti pilota tra il 2023 e il 2024, l’Asst sarà impegnata rispetto all’implementazione del Sistema gestione digitale del territorio, la telemedicina, la firma digitale remota e la migrazione dei dati verso il data center regionale. Sul versante della digitalizzazione sono previsti investimenti per 5 milioni e 280 mila euro. In corso anche un costante confronto per la cartella clinica elettronica.

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