Martedì, 14 maggio 2024 - ore 15.42

Cremona Commissariamento Associazione Provinciale Allevatori Dichiarazioni

Dichiarazioni di Matteo Piloni Segretario provinciale PD,

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Cremona Commissariamento  Associazione Provinciale Allevatori Dichiarazioni

Cremona Commissariamento  Associazione Provinciale Allevatori Dichiarazioni

Matteo Piloni Segretario provinciale PD: Il commissariamento dell'APA, l'associazione Provinciale Allevatori, è un fatto importante in quanto Apa è una delle associazioni più rilevanti del settore. Lo è ancor di più dal momento in cui non sono state rese chiare le motivazioni che hanno portato al commissariamento. Per questo è necessario conoscerne i motivi quanto prima ed evitare tensioni che possono avere ricadute negative sull'intero comparto agricolo, agroalimentare e produttivo dell'intero territorio provinciale. Mi auguro che anche Regione Lombardia, attraverso l'assessore Fava, faccia la sua parte per contribuire a portare chiarezza in questa vicenda.

Gianluca Galimberti Sindaco di Cremona e  Davide Viola Presidente della Provincia : "La crisi che si è aperta con il commissariamento dell'Associazione Provinciale Allevatori ci preoccupa fortemente  perchè APA è una delle associazioni più rilevanti del settore zootecnico e, come è noto, zootecnia ed agroalimentare sono assi portanti   dell'economia del nostro territorio  Ci auguriamo che, andando oltre ogni logica di parte, si chiarisca al più presto la situazione che si è venuta a creare in modo così repentino , il suo prolungarsi  potrebbe infatti avere conseguenze non solo sul comparto interessato, ma sull'intero sistema Cremona    Auspichiamo pertanto ,fiduciosi ,un rapido e pieno chiarimento   perchè  in un momento economico così delicato è fondamentale lavorare insieme : istituzioni e forze economiche e sociali per la crescita ed il rilancio del nostro territorio.

Apa Cremona, Coldiretti Lombardia: una reazione scomposta e irrazionale. Una reazione scomposta e irrazionale. Così la Coldiretti Lombardia commenta le dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Libera Agricoltori di Cremona sul commissariamento dell'Apa provinciale. Il commissariamento - precisa la Coldiretti regionale - è stato deciso dall'Associazione Italiana Allevatori, un ente tecnico ed economico, e non da un'Organizzazione di rappresentanza sindacale. Alla base di questo atto straordinario, che avrà durata breve e prestabilita, ci saranno senz'altro motivazioni importanti che attendiamo di conoscere. Di queste sono preoccupati gli allevatori, non tanto del commissariamento in sé come invece sostenuto dal quotidiano di Cremona in ricostruzioni che dimenticano di dare spazio al contraddittorio. Gli allevatori hanno diritto di sapere come è stata amministrata l’Apa, come stanno i conti, cosa è stato fatto sulla gestione a fronte della riduzione delle risorse pubbliche che contribuiscono allo stato del patrimonio. In questa fase - osserva la Coldiretti - converrebbero più prudenza e moderazione nelle dichiarazioni. Solamente quando saranno note le motivazioni si capirà se il “vulnus per l'economia locale” è rappresentato dal commissariamento o da una situazione in Apa che probabilmente andrebbe invertita per la stessa sopravvivenza dell’associazione e dell’attività a favore degli allevatori cremonesi. A chi urla in difesa di un localismo inconsistente preferiamo chi dice, come lo stesso Presidente di Apa Cremona che ben conosce la situazione, che non ci sono dichiarazioni da fare in assenza di elementi di riferimento chiari e precisi. E che dire poi degli appelli che giungono da chi non conosce il sistema allevatoriale, da chi non ha mai fatto nulla per difenderlo e valorizzarlo, e da chi nel mondo agricolo ha fatto di tutto per indebolirlo. L'accusa, mossa da Renzo Nolli dalle pagine del suo giornale, secondo cui l'Aia ispirata da Coldiretti avrebbe commissariato l'Apa di Cremona perché guidata dalla Libera non corrisponde alla realtà. Lo dimostra il fatto che lo stesso provvedimento è stato preso contemporaneamente nei confronti di un'altra Apa lombarda guidata da Coldiretti. Si interviene, come è giusto che sia, dove le cose non vanno. I sindacati che chiedono un incontro al Ministro - conclude la Coldiretti Lombardia - hanno tutto il diritto di farlo, ma non si difendono i posti di lavoro chiudendo gli occhi su chi produce da tre anni bilanci con perdite consistenti. Più utile sarebbe stata se la richiesta dell'incontro alle istituzioni del Paese fosse stata fatta a tempo debito, per sbloccare quelle linee di finanziamento ancora oggi bloccate a causa del mancato accordo sul tavolo della Conferenza Stato Regioni.

 

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