Mercoledì, 15 maggio 2024 - ore 13.46

Cremona, Commissione Ambiente: ecco la Carta dei Servizi di gestione dei rifiuti

Via libera alla convenzione in forma asociata del canile e alla mozione antismog

| Scritto da Redazione
Cremona, Commissione Ambiente: ecco la Carta dei Servizi di gestione dei rifiuti

Allegata al Piano Economico Finanziario 2016 (PEF) riguardante il servizio di gestione dei rifiuti urbani, nell’ottica della trasparenza, per la prima volta c’è anche la Carta dei Servizi, strumento che fornirà all’Amministrazione e soprattutto al cittadino gli elementi per la valutazione dei servizi erogati. Questo strumento operativo è stato illustrato dall’assessore Alessia Manfredini nel corso della seduta della Commissione consiliare Ambiente, presieduta dalla consigliera Francesca Pontiggia, riunitasi nel pomeriggio.

Lo scopo di tale documento, messo a punto dal gestore, è garantire a tutti i cittadini un servizio qualitativamente adeguato ai loro bisogni, che tuteli il loro interesse e che sia effettuato in modo imparziale ed efficiente. La Carta dei Servizi, come ha sottolineato l’assessore, non è solo finalizzata a qualificare il livello dei servizi offerto rispetto al committente, ma soprattutto dei singoli utilizzatori, garantendo il controllo delle attività svolte e il colloquio continuo con l’utenza. Qualità del servizio, tutela del cittadino quale fruitore dello stesso e garanzia del rispetto della qualità e dell’ambiente sono i principi che caratterizzano la Carta.

La Carta dei Servizi consente infatti ai cittadini di conoscere i dettagli dei servizi di gestione dei rifiuti urbani disciplinati nel contratto con il Comune affidatario, in particolare le attività di pulizia nel territorio e la gestione dei rifiuti, cioè la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento. Altro aspetto significativo riguarda i criteri di prestazione e gli standard generali e specifici di qualità dei servizi, con particolare attenzione ai tempi e alle modalità delle risposte da dare agli utenti.

Inoltre la Commissione consiliare ha dato il via libera allo schema di convenzione per la gestione in forma associata del servizio di custodia e cura dei cani vaganti e randagi. Ora il testo passa al Consiglio comunale per l’approvazione. Lo schema di convenzione dovrà essere approvato anche dai Consigli dei Comuni che hanno formalmente manifestato l’intenzione di continuare ad avvalersi del Comune di Cremona per l’organizzazione e la gestione delle procedure di gara per l’affidamento del servizio e la gestione delle attività connesse e finalizzate al contenimento del fenomeno del randagismo. Infatti più di 20 Comuni parteciperanno alla prima gara d’Area Vasta per la gestione di un servizio che spetta ai sindaci. Si tratta di un percorso avviato in sinergia con l’ASL (ora ATS), con il Garante del benessere degli animali, Emilio Olzi, che in questi anni, mettendo a disposizione la sua competenza e professionalità, come ha ricordato l’assessore Alessia Manfredini, è stata una figura preziosa per il Comune di Cremona. Attualmente sono 74 i cani presenti nella struttura di via Casello.

Parere favorevole infine dei commissari alla mozione presentata a suo tempo dai consiglieri Filippo Bonali e Stefania Telli riguardante l’incremento di azioni di contrasto all’inquinamento atmosferico.

Ricordata l’emergenza legata all’inquinamento atmosferico avvenuta nel mese di dicembre 2015, e l’avvio in Regione Lombardia di una serie di tavoli aria che hanno visto la partecipazione di Anci Lombardia, e numerosi Comuni, in cui si è deciso di adattare una serie di interventi sia emergenziali sia strutturali.

Considerato il lavoro svolto dal Comune di Cremona nei mesi scorsi, in cui si è lavorato per approvare un protocollo di intesa tra i Comuni limitrofi (Bonemerse, Castelverde, Gadesco Pieve Delmona, Gerre de’ Caprioli, Malagnino, Persico Dosimo, Sesto ed Uniti, Spinadesco e Castelverde Piacentino per definire una interventi condivisi e coordinati a tutela della qualità dell’aria.

Nel Protocollo sottoscritto in data 5 febbraio da 10 Comuni sono previste misure aggiuntive rispetto a quelle stabilite dal Piano regionale di risanamento dell’aria in vigore fino 15 aprile. In particolare, in caso di superamento della soglia giornaliera di 50 microgrammi per metro cubo di PM10 per la durata di 10 giorni consecutivi, estensione del fermo della circolazione anche al sabato e giorni festivi, sempre dalle ore 7.30 alle 19.30 includendo i veicoli privati euro 3 diesel, non dotati di sistemi di riduzione della massa di particolato allo scarico. Tra le altre misure, la limitazione del riscaldamento sia negli edifici pubblici che privati, nonché l’invito agli esercizi commerciali a non fare uso di dispositivi che, per favorire l’ingresso del pubblico, consentono di mantenere aperti gli accessi verso i locali.

Il Protocollo prevede anche una serie di misure strutturali sulle quali investire tra le quali l’implementazione delle campagne di controllo delle caldaie, l’organizzazione di future campagne di controllo dedicate agli impianti a biomassa legnosa, l’applicazione di sistemi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati, l’adozione di programmi di mobilità sostenibile, l’attuazione di azioni mirate all’efficienza ed alla sostenibilità ambientale del trasporto pubblico locale e l’attuazione di idonee politiche in materia di parcheggio dei veicoli, volte a promuovere l’uso del mezzo pubblico e l’attivazione su Cremona del progetto Ecopatente, in collaborazione con le autoscuole.

Ricordato anche il coordinamento sul tema avviato tra il Comune di Cremona con i Comuni di Mantova, Bergamo, Brescia.

Preso atto di tutto ciò il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta a predisporre in vista della prossima stagione invernale una campagna di informazione per mettere a conoscenza i cittadini del divieto di accendere i vecchi caminetti aperti a legna, o altre tipologie se non sono certificate con rendimento maggiore del 63%, e a chiedere urgentemente ai consiglieri regionali eletti nel nostro territorio che la Regione, attraverso il Consiglio Regionale, si doti di norme di attuazione della legge citata al punto precedente che altrimenti resterà inapplicata.

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