Sabato, 27 aprile 2024 - ore 03.38

Cremona For Rojava

pace e solidarietà con i popoli di Siria e Medioriente

| Scritto da Redazione
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Hazal ci ha abbracciato con la sua dolcezza timida e forte, sobria e fiera.
Lei, giovane Donna Yazida Kurda d'Italia e d'Europa, Cittadina del Mondo, ha incontrato donne e uomini della cittadinanza attiva, reti e movimenti della società civile, organizzazioni sociali e sindacali, enti e istituzioni locali con sobrietà e rigore.
Con la sua rigorosa testimonianza e le sue ragioni appassionate ha portato concretamente tra di noi il dramma e la speranza di una comunità di popoli sotto attacco.
Ci ha raccontato la sua storia, le storie di donne e uomini che incontrandosi tra diversi stanno provando a cambiare il presente per costruire il futuro.
Eccola qui, tra noi, l'utopia concreta del Rojava, il sogno praticato del Confederalismo Democratico e Multietnico.
Kurdi e Armeni, Assiri e Turcomanni, Arabi e Cristiani a scegliere la pace e praticare l'alternativa dell'umano alle logiche disumane del potere.
Sgombriamo subito il campo da cinismo negazionista e logiche manichee, visioni settarie e ignavia iperrealista, estetiche di guerriglia e retoriche ideologiche. Qui si tratta di cimentarsi con la carne e il sangue di donne e uomini, di entrare in una relazione di verità e di vita.
Nell'insorgenza delle donne e degli uomini del Rojava vive l'aspirazione di ognun@ a una vita degna e sicura.
Vive la possibilità di incontro e convivenza tra diversi/e ed uguali.
Vive la volontà di auto-organizzazione e partecipazione dal basso delle comunità locali come fondamento di una democrazia autentica e radicale.
Vive la ricerca di un'organizzazione della società e dell'economia per le Persone e la collettività, per l'ambiente ed il Pianeta, anzichè per il profitto egoistico di pochi e nella distruzione della natura.
Vive il sogno di un Mondo fatto di tutti i Diritti Umani per tutti e tutte, di una Pace fondata sulla libertà e sulla giustizia, garantita dalla condivisione e dall'eguaglianza.
Rojava Calling!
Anche a Cremona, oggi, Rojava chiama, grida in faccia al mondo quel che troppi non osano più neppure sognare.
Per dire che potranno anche calpestare questo fiore povero e forte spuntato in mezzo a terre aride e straziate, ma non riusciranno a fermare la primavera che avanza.
Proprio ora che rischia di scomparire sotto le bombe, Rojava si diffonde, si moltiplica, è dappertutto.
Una piccola grande storia di Persone e Popoli in lotta per la Vita. La loro e la nostra. Di ciascun@ e di tutti/e.
La "Rivoluzione" del Rojava è questa "semplicità difficile a farsi".
Le bombe assassine del fascismo di Erdogan e le stragi ripugnanti dei suoi alleati dell'Isis - nella sostanziale complicità dei regimi delle potenze regionali e con la copertura interessata delle grandi potenze globali - vogliono distruggere l'esperienza del Rojava Democratico e Multietnico proprio perchè questa costituisce un'alternativa possibile a questo sistema distruttivo e disumano, ingiusto e violento, alienato e perverso.
Satrapi e autocrati di ogni dimensione si alleano per spazzar via la pericolosa anomalia costruita dai popoli del Rojava iproprio n quanto essa costituisce un granello prezioso e fecondo capace di inceppare la spirale criminale dei signori della guerra e del terrore.
Oggi Rojava è sotto attacco perchè si ribella al destino di sottomissione e sfruttamento che i padroni del mondo vogliono imporgli, vogliono imporre a tutte e tutti noi.
Grazie, Hazal.
Grazie, Sorelle e Fratelli del Rojava.
Oggi ci avete aperto le menti, fatto respirare aria fresca di liberazione. Avete rotto la cappa di oppressione e rassegnazione in cui da troppo tempo ci siamo fatti rinchiudere. Ci avete fatto rialzare lo sguardo oltre l'orizzonte.
Ci siamo abbracciati. Non lasciateci soli. Non vi lasceremo soli.
Faremo quel che possiamo e sappiamo, a partire da noi stessi, da ciascuna e ciascuno di noi.
Faremo quel che si può e si deve per stimolare la nostra Comunità, le cittadine e i cittadini cremonesi, le organizzazioni sociali, le amministrazioni locali ad esprimere in ogni modo utile la vicinanza e la condivisione con la vostra lotta, a battersi per difendere le vostre vite, a lavorare per promuovere i vostri diritti e corrispondere alle vostre aspirazioni.
In particolare, dagli incontri diffusi con la realtà civile, sociale e istituzionale cremonese, emergono diverse proposte per possibili forme di impegno solidale umanitario e politico, dagli aiuti di soccorso immediato ai percorsi di cooperazione:
> promuovendo la raccolta-fondi per i soccorsi sanitari e umanitari delle popolazioni civili vittime della guerra, a partire dal supporto alle attività in loco della "Mezzaluna Rossa Kurda onlus", anche in collaborazione con "Un Ponte Per";
> prendendo parola per prendere parte al vostro fianco: dichiarando, pronunciando, deliberando il sostegno alla Confederazione Autonoma della Siria del Nord-Est e la condanna dell'invasione turco-jihadista; moltiplicando la diffusione delle piattaforme di denunce e richieste rivolte al Governo Italiano e all'Unione Europea;
> informandoci e informando l'opinione pubblica sul diario della guerra di aggressione: raccogliendo e producendo notizie, dati, testimonianze e reportage dalla realtà; fatti, immagini, voci per illuminare il buio mediatico nel nome della verità;
> ideando e proponendo azioni, progetti e campagne di solidarietà e cooperazione decentrata (dal piano sanitario a quello socio-culturale) tra le comunità locali cremonesi e quelle del Rojava;
> ricercando e promuovendo le storie e le culture dei vostri popoli, favorendone la conoscenza diffusa: proponendo linguaggi e produzioni, dalla letteratura al cinema, dall'arte al teatro, dalla poesia alla musica.
Per parte nostra, è un impegno che sentiamo di dover e voler prenderci, per l'oggi e per il domani.
Proponendo a tutti e tutte, ad ogni livello, ciascun@ con i propri mezzi e per le proprie responsabilità, di fare la cosa buona e giusta.
Ritrovandoci insieme, uniti e diversi, con la forma aperta della rete e il metodo dialogico del consenso, per condividere iniziative e programmi in maniera orizzontale e paritaria.
A partire dalla proposta di realizzare nei prossimi mesi una "Carovana per il Rojava" fatta di tanti piccoli eventi tematici, espressivi e benefit legati dal filo rosso della solidarietà umanitaria, diffusa e articolata nei tempi e negli spazi, radicata nei luoghi di vita comunitaria.
Salvare il Rojava, qui e ora, vuol dire contribuire a salvare la Siria e l'intero Medioriente.
Vuol dire salvare la possibilità del futuro, salvare la speranza di un altro Mondo possibile.
Arrivederci, Hazal! Bìji Rojava!
Ora lo sappiamo: Rojava Siamo Noi.
Ora e sempre, da una parte sola: quella dell'Umanità.
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