Sabato, 27 aprile 2024 - ore 22.10

Cremona. Partono i controlli sui proprietari di cani a Spino d’Adda

Pubblichiamo in forma integrale il comunicato del Sindaco di Spino d’Adda, Paolo Daniele Riccaboni

| Scritto da Redazione
Cremona. Partono i controlli sui proprietari di cani a Spino d’Adda

Il Vicesindaco di Spino d’Adda Luciano Sinigaglia rende noto che a giorni in paese inizieranno a fioccare le multe per chi sarà sorpreso a spasso con il proprio cane senza paletta e sacchetto, strumenti necessari per sottrarsi alle multe comminate ai trasgressori che variano tra 50 e 200 €.

«Non ci sarà alcuna tolleranza e non saranno concessi sconti per coloro che oltraggiano il decoro della città con un comportamento incivile. La raccolta delle deiezioni dei propri animali è doverosa sia per ragioni di decoro urbano che di igiene. Una città più pulita è una città più bella e più vivibile. Il problema è giustamente molto sentito a Spino d’Adda, ed è ora di intervenire con decisione», ha spiegato il Vicesindaco. «Abbiamo il diritto di non imbatterci nelle feci dei cani. Già tanto in questo senso fa l’Aperonda, ma anche i cittadini devono imparare a comportarsi civilmente».

Ribadiamo che Spino d’Adda è un paese amico degli animali, la cui Amministrazione ha fatto tanto (e molto altro intende fare) per tutelare gli animali, da compagnia o meno. Abbiamo le ciotole d’acqua fuori dai locali pubblici (e molte attività private hanno seguito il nostro esempio), sancito il diritto dei cani accompagnati a entrare nei locali e negli uffici pubblici, colonie feline riconosciute, uno stallo per i cani vaganti, approvato il regolamento di Benessere Animale e regolamentato il passaggio dei circhi affinché quelli con animali non possano stazionare in paese. Abbiamo vietato sul nostro territorio gli allevamenti di animali da pelliccia. Il problema delle deiezioni canine però esiste, e non è certo colpa dei nostri amici a quattro zampe, ma di cittadini maleducati e irresponsabili, che certo amano i loro cani, ma che dovrebbero amare altrettanto il loro paese».

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