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Cremona Tarip, dov’è il risparmio? Solo complicazioni e una città più sporca | F.I.

Ad esempio, per un ufficio di 100mq la Tari 2022 era di euro 125,50 mentre la Tarip 2023 è pari ad euro 134,68 ecc.

| Scritto da Redazione
Cremona Tarip, dov’è il risparmio? Solo complicazioni e una città più sporca | F.I. Cremona Tarip, dov’è il risparmio? Solo complicazioni e una città più sporca | F.I.

Cremona Tarip, dov’è il risparmio? Per ora solo complicazioni e una città più sporca | F.I.

Sono arrivati gli avvisi di pagamento della tassa rifiuti (Tarip) per il 2023 e purtroppo le sorprese non mancano. In Comune ci avevano assicurato che, aumentando la raccolta differenziata e producendo meno secco indifferenziato, da quest’anno avremmo tutti risparmiato, ed invece le cifre da pagare sono uguali, se non addirittura superiori al passato.

Ad esempio, per un ufficio di 100mq la Tari 2022 era di euro 125,50 mentre la Tarip 2023 è pari ad euro 134,68.  Andando poi ad analizzare gli avvisi, si scopre che la tariffa si compone di tre quote, di cui una variabile calcolata sul numero di sacchetti blu preassegnati ad ogni utenza in base al numero dei componenti del nucleo famigliare (utenze domestiche) o alla tipologia di attività (utenze non domestiche).  Per la quota variabile, che conteggia dunque i sacchi, sono già stati addebitati nell’avviso di pagamento tutti i sacchi preassegnati per il 2023. Tuttavia si legge che – qualora l’utenza utilizzasse più sacchi di quelli preassegnati – nel 2024 verranno addebitati a conguaglio il maggior numero di sacchi blu effettivamente utilizzati, e quindi la Tarip 2023 aumenterebbe ulteriormente.

Se quindi per il Comune vale la regola che chi produce più rifiuti paga di più, per equità dovrebbe valere anche l'inverso, ovvero che chi produce meno rifiuti indifferenziati avrà uno sconto. Come mai nell’avviso non è specificato? In cosa consiste l’incentivo per i cittadini che differenziano meglio, se in ogni caso si paga sempre una soglia minima in base al numero di sacchi preassegnati e non a quelli effettivamente usati?

Il risultato della introduzione della Tarip, di cui l’amministrazione si fa enorme vanto, al momento è questo: maggiori costi per i cremonesi (che aumenteranno con i calcoli a conguaglio), nessuna riduzione per chi produce meno rifiuti indifferenziati, case dei cittadini le cui terrazze, cantine e sgabuzzini sono pieni di sacchi blu maleodoranti in attesa di essere conferiti, oltre ad una città più sporca perché gli incivili abbandonano i rifiuti domestici nei cestini pubblici.

Sarebbe questa la buona amministrazione della città che offre il centro sinistra?

 

Il Gruppo Consigliare a Cremona di Fratelli d'Italia

 

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