Sabato, 27 aprile 2024 - ore 02.38

DROGA E COMBATTENTI SENZA GUANTONI di VINCENZO ANDRAOUS ( Pavia CDG)

Li ho beccati vicino casa, beccati poi, diciamo che a momenti ci sbattevo contro, uno vicino all’altro, davano l’impressione di scambiarsi delle confidenze, ho pensato, i soliti ragazzini che passano il tempo a smanettare sugli smarphone.

| Scritto da Redazione
DROGA E COMBATTENTI SENZA GUANTONI  di  VINCENZO ANDRAOUS  ( Pavia CDG)

DROGA E COMBATTENTI SENZA GUANTONI  di  VINCENZO ANDRAOUS  ( Pavia CDG)

Li ho beccati vicino casa, beccati poi, diciamo che a momenti ci sbattevo contro, uno vicino all’altro, davano l’impressione di scambiarsi delle confidenze, ho pensato, i soliti ragazzini che passano il tempo a smanettare sugli smarphone.

Invece i due pischelli stavano trastullandosi con una canna, se la passavano con calma, tra un tiro e l’altro, una risata sguaiata. Mi sono fermato, li ho guardati, tanto è bastato per avere in cambio parole urticanti. Il messaggio era ovvio, fatti gli affari tuoi, non badare a noi. In effetti me ne stavo andando per la mia strada per evitare scossoni, ma mentre lo stavo facendo, mi sono venute incontro immagini quotidiane poco intrise di risate e di noia spesa male.

Immagini di adolescenti conciati malamente, che camminano sulle ginocchia, non stanno in piedi, non sanno chiedere aiuto. Anche questi due come gli altri che  giornalmente mi corrono davanti agli occhi,  hanno fisicone da atleta e testa rasata, anche questi due con cui mi sono  quasi impattato, hanno bicipite in bella mostra per non parlare della lingua.

Mi sono inchiodato e avvicinato a entrambi, chiedendo loro di smettere, quanto meno di andare da un’altra parte a farsi beatamente, non in quella parte di marciapiede frequentato assiduamente da ragazzini e bambini. Nuovamente mi è stato risposto che quella strada non era mia, che loro erano padroni di fare quello che volevano della propria vita, dunque potevo pure smettere di menare il torrone. Ho pensato ecco qui due cretini, due che in famiglia hanno tutto, affetto, benessere.

Ma la droga ormai è a ogni angolo di via, noi facciamo finta di non saperlo, non siamo troppo interessati, e così facendo, spesso, sempre più spesso, i più giovani,  come i due di fronte a me, non la scampano. Bastano pochi euri, e il giochino è fatto, finchè il giochino non diviene una stanza vuota senza colori,  e tutte le stanze che incontri appaiono angoli di strada dove comprare e vendere sogni e speranze, una sorta di supermercato della roba smerciata al ribasso.

Li guardo negli occhi i due combattenti senza guantoni, gli parlo senza farmi accorgere che sono arrabbiato, anche un po’ furioso per il loro atteggiamento. Tento di farmi comprendere senza l’ausilio di un bel calcione nel sedere, tento di spiegargli che non debbono ingrossare le fila di una generazione perduta, che quanto stanno facendo è un passa parola che s’infiltra ovunque, dalle scuole medie agli oratori, dai campi di calcetto alle palestre.

Eludendo però il lato disperato dei tanti coetanei più sfigati che stanno appiedati a causa della roba e di un’emergenza sepolta nel silenzio delle istituzioni. I due sorridono, ammiccano, però finalmente tacciono nell’ascoltare il dolore delle famiglie e del crescente esercito di adolescenti che rimangono presi dentro dall’alcol, dalle droghe tutte, come quella che state fumando voi, rivendicando la vostra normalità, eppure le comunità di servizio e terapeutiche sono piene di giovanissimi che fino a ieri erano normalissimi combattenti senza guantoni, proprio come voi due.

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