GIOVANI COMUNISTI/E: LETTERA DA FUORISEDE
Cosa vuol dire al giorno d’oggi essere fuorisede?
Vuol dire sacrifici, vuol dire accontentarsi ma vuole anche dire vivere pienamente l’ambiente universitario e tutte le esperienze che una “nuova vita” può offrirti.
Se non fosse, però, per ciò che per primo ostacola questo questo godimento: l’affitto.
Oggi a Pavia gli affitti si aggirano intorno ai 350€ per una stanza singola e 500€ per un monolocale (con bollette escluse). Questo è il grande problema. A cui si aggiungono le condizioni delle case, fatiscenti, vecchie, non a norma e prive di sicurezza. Ci vengono offerte case, quando e se si riesce a trovarle, in condizioni pessime e con tariffe altissime. Che poi, una declinazione del diritto allo studio, non dovrebbe anche essere il diritto ad avere una casa? Il diritto ad avere una casa decente in cui poter vivere? Noi siamo qui oggi per proseguire la protesta nata a Milano sul caro affitti e per portare avanti un diritto che deve essere alla portata di tutti. Diciamo a gran voce “NO” alle condizioni, ai prezzi, agli affitti in nero.Ci schieriamo dalla parte di tutti quegli studenti che non possono permettersi un affitto nelle città universitarie e che sono costretti a seguire telematicamente o a farsi 3 ore al giorno di treno per andare in università. Siamo stufi dei proprietari tiranni che non si preoccupano, nemmeno per un secondo, di garantirci quanto meno degli appartamenti sicuri con prezzi onesti, siamo stufi di dover vivere ogni giorno cercando di stare in equilibrio tra godersi a pieno la vita universitaria e doverci rinunciare per mancanza di disponibilità. Perché il diritto allo studio è anche diritto ad una casa. Senza casa, non c’è futuro!
Giovani Comunisti/e Pavia, parte di Unione Popolare.
