Martedì, 21 maggio 2024 - ore 18.34

Il 69% degli italiani: la ripresa dalla pandemia sarà più rapida (e verde) grazie agli aiuti europei

| Scritto da Redazione
Il 69% degli italiani: la ripresa dalla pandemia sarà più rapida (e verde) grazie agli aiuti europei

Secondo un sondaggio del Parlamento europeo condotto fra novembre e dicembre 2020 da Kantar, il 72% degli europei ritengono che il Recovery Plan Ue consentirà al loro Paese di riprendersi più rapidamente dalla pandemia, E anche gli italiani sembrano molto più fiduciosi verso l’Ue, visto che la pensa così anche il 69% dei nostri connazionali.

A quanto pare, la pandemia di Covid-19 ha spento molti bollori sovranisti: «La pandemia ha rafforzato la convinzione che l’Unione europea sia il luogo giusto per sviluppare soluzioni efficaci per combattere il Covid-19 e i suoi effetti», si legge in una nota dell’Europarlamento. Gli  europei che si esprimono positivamente sull’Ue sono aumentati del 10% rispetto all’autunno 2019, arrivando di nuovo al 50%.

Gli italiani intervistati che hanno un’immagine positiva o molto positiva dell’Ue sono il 43%, con un c balzo dell’11% in più rispetto all’autunno 2019. Un dato che sale al il 52% di chi ritiene che l’Italia abbia beneficiato dell’appartenenza all’Unione europea, innanzitutto in termini di cooperazione tra gli Stati e difesa della pace, maggiori opportunità di lavoro e capacità di far sentire la propria voce nel mondo.

Il Parlamento europeo fa notare che «Sebbene il dato sia il più basso dell’Ue (media UE: 72%), si registra un aumento di 10 punti percentuali rispetto a giugno 2020».

Un sondaggio che mostra un trend e che forse spiega p in parte la repentina conversione europeista di Lega e Movimento 5 Stelle. E il presidente del Parlamento europeo, l’Italiano David Sassoli, ne prende atto: «Il messaggio di questo sondaggio è chiaro: i cittadini europei sostengono l’Unione europea e ritengono che l’Ue sia il posto giusto per cercare soluzioni alla crisi. Ma la riforma dell’Ue è chiaramente qualcosa che i cittadini vogliono vedere ed è per questo che dobbiamo lanciare la Conferenza sul futuro dell’Europa il prima possibile».

Il sovranismo sembra in ritirata di fronte alle difficoltà dei governi nazionali (molti dei quali di centro-destra e con una componete sovranista o a guida nazional-populista) e il 53% degli intervistati a livello Ue crede che la situazione economica nel loro Paese tra un anno sarà peggiore di quanto non sia adesso. Solo il 21% ritiene che nel 2021 la situazione economica nazionale migliorerà. Il 52% però si aspetta che le proprie condizioni di vita individuali tra un anno siano le stesse di oggi. Il 24% ritiene che tra un anno starà anche peggio, mentre il 21% pensa che potrebbe stare meglio.

E qualcosa sta cambiando anche nella percezione delle priorità: fra gli aspetti di cui il Parlamento europeo dovrebbe occuparsi, il 48% degli intervistati mette al primo posto il contrasto alla povertà e alle disuguaglianze sociali. E’ la principale preoccupazione in tutti i Paesi dell’Ue eccetto le ricche Finlandia, Danimarca e Svezia (con un robustissimo welfare) e, a sorpresa, nella Repubblica Ceca, dove la preoccupazione più grande resta la lotta al terrorismo e al crimine. A livello europeo la lotta al terrorismo e alla criminalità (35%), un’istruzione di qualità per tutti (33%) e la protezione dell’ambiente (32%) sono le altre principali preoccupazioni. Tra le richieste prioritarie degli italiani (29%) anche misure per garantire la piena occupazione.

Tra i valori fondamentali che il Parlamento europeo dovrebbe difendere, il 44% degli intervistati italiani mette al primo posto la parità tra uomini e donne, che nel resto dell’Ue è al secondo posto (42%), dopo la difesa dei diritti umani nel mondo (51%). La solidarietà tra gli Stati membri si posiziona al terzo posto, con il 41% (il 43% in Italia).

Pandemia di Covid-19 e altre sfide globali come l’emergenza climatica sono alla base della richiesta dei cittadini di una riforma dell’Ue. E dal sondaggio emergono le contraddizioni tipiche del nostro Paese;  «Con un aumento di 5 punti rispetto all’autunno 2019, il 63% degli intervistati desidera che il Parlamento europeo svolga un ruolo più importante in futuro. Gli italiani che vogliono un rafforzamento di questa istituzione sono il 59% (più 8 punti su ottobre 2019)».

La nota dell’Europarlamento conclude: «Mentre alla fine dell’anno scorso cresceva l’immagine positiva dell’Ue, oggi aumenta anche la richiesta di cambiamento: in generale solo il 27% degli europei sostiene l’Ue per ciò che ha realizzato finora, mentre il 44% “preferisce sostenere l’Ue” ma desidera che venga riformata. Un altro 22% vede l’Ue con un certo scetticismo, ma potrebbe cambiare nuovamente idea alla luce di riforme radicali».

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