Giovedì, 19 settembre 2024 - ore 06.49

Il sì di due consiglieri del Pd a Via Protti: la dura critica di Deo Fogliazza

| Scritto da Redazione
Il sì di due consiglieri del Pd a Via Protti: la dura critica di Deo Fogliazza

A me non risulta che la decisione dei due consiglieri comunali del PD su Via Protti sia stata assunta su indicazione di Titta Magnoli.
A me risulta, invece, che furono i due consiglieri – giovani, di prima nomina e, dunque, abbastanza inesperti – che si fecero prendere dalla fregola di decidere (nella primissima riunione ufficiale di una Commissione istituzonale della nuova Amministrazione!!) e che si fecero prendere anche dalla notevole presunzione di sè.
A me risulta che, poi, il segretario provinciale del PD non se la sia sentita di smentire due giovani consiglieri nel loro primo “atto”.
E’ pur vero che su questa vicenda non sono mai stati coinvolti gli organismi dirigenti cittadini del PD e che, per questo, non esistono ricostruzioni verificate.
E’ questo – oltre al fatto in sè (ed a “n” altri motivi) – che mi ha parecchio inquietato e che ha fatto si che, in questo ultimo anno, io mi sia parecchio defilato dalla vita di quello che, anche se con qualche fatica, continuo a considerare ancora come il mio partito.
Nel merito sia consentito solo ricordare che, a sostenere il no a Via Protti, nulla importa se sia stato fascista o sia stato dirigente del MSI.
Quello che conta e che pesa è un fatto inoppugnabile: Aldo Protti fu incontestabilmente presente ed attivo ad Avigliana ed in Val Susa, come sergente maggiore della Repubblica Sociale Italiana.

Fu dunque operativo in Valle Susa dai primi di luglio 1944 fino al 29 aprile 1945 (lo afferma lui stesso nel documento che reca in calce la sua firma: il “Foglio Notizie” del 1948 nel quale lui stesso ricostruisce i diversi passaggi temporali che lo videro protagonista) (*).
Non si può dunque dimenticare che Aldo Protti fu operativo, insieme ad un nutritissimo gruppo di fascisti cremonesi inviati lassù da Roberto Farinacci, al fianco delle SS italiane e tedesche, in una zona nella quale operavano Brigate partigiane composte da oltre 120 cremonesi. E se Farinacci li spedì lassù, ad oltre 200 kilometri da Cremona, ci deve essere stato un motivo ben preciso!
In quella zona ed in quel periodo, si contano oltre 10 rastrellamenti curati da truppe fasciste e naziste, durante i quali caddero 2024 vittime, 15 delle quali partigiani di Cremona.
Per questa gravissima, specifica ed inoppugnabile responsabilità ad Aldo Protti non va dedicata alcuna via della nostra città.

Deo

(*) La documentazione originaria è pubblicata su “Maledetto Sanmartino”. di Enrico Kiro Fogliazza – Edizione Edieffe, Cremona

fonte:
http://cremonademocratica.org/2012/04/30/il-si-di-due-consiglieri-del-pd-a-via-protti-la-dura-critica-di-deo-fogliazza/

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