Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 16.28

L'allarme di Camusso: Informazione libera sempre più in pericolo

La leader della Cgil scrive alla Fnsi alla vigilia della Giornata mondiale della libertà di stampa. "Anche nei Paesi democratici i media sono sempre più indirizzati e controllati dal potere politico, magari con strumenti più sottili che nel passato"

| Scritto da Redazione
L'allarme di  Camusso: Informazione libera sempre più in pericolo

“Lo stato della libertà di stampa è sempre più messa in pericolo. In Asia, come in Medio Oriente, Africa, Sud America, aumentano i regimi che impongono un controllo stringente non solo sulla diffusione delle notizie ma anche sulle opinioni di editorialisti e opinionisti più o meno indipendenti, fino alla censura, se non il blocco, dei social network. La morsa dei regimi colpisce duramente i giornalisti che, troppo spesso, pagano un prezzo altissimo per le loro idee e opinioni”. E’ quanto scrive il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in una lettera inviata al presidente e al segretario generale della Federazione nazionale della stampa, Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso, alla vigilia della XXIII Giornata mondiale della libertà di stampa.

“Anche nei Paesi democratici - prosegue il leader della Cgil - l’informazione è sempre più indirizzata e controllata dal potere politico. Gli strumenti sono meno rozzi e più sottili, utilizzano la finanza e le sovvenzioni pubbliche a editori spuri che mischiano informazione e affari. Il nostro Paese nel 2015 è addirittura al 77° posto nell’annuale classifica realizzata da Rsf, con un peggioramento rispetto all’anno precedente. A farne le spese sono i giornalisti che vedono il loro lavoro sempre più svalorizzato, deprezzato, decontrattualizzato e non tutelato”.

“Vediamo dunque con favore le vostre iniziative - conclude Camusso - e ci auguriamo che le istituzioni europee avviino un’iniziativa ufficiale per promuovere la libertà di informazione dentro e ancor più fuori l’Unione. Auspichiamo inoltre che questa battaglia venga condotta, unitariamente, anche nel nostro Paese iniziando, a partire dai contratti di lavoro, a dare reali e concreti diritti e tutele a tutti coloro che operano nel sistema informativo e culturale”.

Fonte: rassegna sindacale

 

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