Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 20.57

L’ECOAPPROFONDIMENTI ‘Correva un saldo vincolo di fraternità col popolo’ (riflessioni sul saggio di Fabio Abeni)

Dato che l’autore Fabio Abeni ci ha fatto l’onore di leggere Il Socialismo di Patecchio e di segnalarlo nella Bibliografia di “C’è del nuovo in Italia”, nella presunzione dell’utilità di incrociare i nostri rispettivi percorsi di ricerca e di approfondimento, riportiamo qui, con l’aggiunta di qualche glossa di riflessione e precisazione, le parti che, sull’argomento, interferiscono.

| Scritto da Redazione
L’ECOAPPROFONDIMENTI  ‘Correva un saldo vincolo di fraternità col popolo’ (riflessioni sul saggio di Fabio Abeni)

L’ECOAPPROFONDIMENTI  ‘Correva un saldo vincolo di fraternità col popolo’ (riflessioni sul saggio di Fabio Abeni)

 Dato che l’autore Fabio Abeni ci ha fatto l’onore di leggere Il Socialismo di Patecchio e di segnalarlo nella Bibliografia di “C’è del nuovo in Italia”, nella presunzione dell’utilità di incrociare i nostri rispettivi percorsi di ricerca e di approfondimento, riportiamo qui, con l’aggiunta di qualche glossa di riflessione e precisazione, le parti che, sull’argomento, interferiscono.

Precisiamo che il sicurvia, cui ci siamo costantemente relazionati, del nostro lavoro è stato L’Eco del Popolo. Ovviamente, in aggiunta alla consultazione di un consistente deposito documentale ed al richiamo mnemonico e scritto di un altrettanto vasto ambito di approfondimenti acquisiti oralmente.

Ma, inequivocabilmente, la testata fondata 130 anni fa da Leonida Bissolati e per un lunghissimo periodo animata e diretta da Emilio Zanoni, ha funto da “navigatore”.

Aveva ripreso le pubblicazioni a stampa con cadenza settimanale (in precedenza, dalla fine aprile 1945 alla fine di agosto, si era avvalso di edizioni d’emergenza ad affissione murale) quattro mesi dopo la Liberazione. Se si pone mente ad una curiosa circostanza, rappresentata dalla numerazione delle riprese pubblicazioni, l’edizione del 29 agosto 1945 numera 16 (presumibilmente partendo dalle precedenti quindici a diffusione murale) annata XXXVIII; in qualche modo volendo significare che la testata socialista riprendeva da dove forzatamente aveva dovuto sospendere.

Il format tipografico, a ben osservare, aveva, in qualche misura mantenuto, con le dimensioni 42x56, un’impronta molto simile al manifesto. Ogni copia costava 3 Lire, mentre l’abbonamento aveva un prezzo di 250 (sostenitore 350). Direttore: Emilio Zanoni, che contestualmente era anche Direttore del quotidiano fondato dal C.L.N. Fronte Democratico. La sede del giornale coincideva con la sede della Federazione del PSI in Piazza Roma, 9, dove durante il regime era basato un ramo del sindacato fascista, e dove, con un gesto di spoil system liberatorio, ci sarebbero stati, finché fosse durato il clima emergenziale, i socialisti (poi approdati in via Goito, per liberare il posto all’Ascom, riconosciuta legittima proprietaria). La rotativa era quella di “Cremona Nuova”, anch’essa attinta, per spoil, dall’asset patrimoniale (in questo caso personale, del Ras dei ras). La raccolta pubblicitaria era in capo all’Agenzia cremonese (Galleria XXV aprile) dell’Unione Italiana Pubblicità. Che, come si avrà modo di accertare, raccoglieva appunto un non insignificante volume di inserzioni da parte di una clientela trasversale. Tra cui ragioni commerciali e professionali sopravvissute dopo tre quarti di secolo. E la segnalazione di una non meglio precisata U. CLARA Chirologa (chiromante), che praticava in Via Dante 9 nelle fasce orarie 9/12 e 14-18, dispensando, si presume, certezze dedotte dalla lettura delle linee della mano ad “utenti”quasi universalmente in credito, di quei tempi, di buona fortuna.  Ad ogni buon conto, il tenore delle réclames è segnalatore della speranza/volontà di riprendere una normalità di vitae, ad un tempo, dell’essenzialità dei comforts, che nascondono, per quanto non ci sarebbe bisogno di approfondire molto, un indicibile scenario di povertà generalizzata e senza distinzioni di censo (perché, salvi gli anfratti bui in cui si praticava il mercato nero, prerogativa di una domanda ristretta di privilegiati, era riservata alla quasi totalità della popolazione). Da tale punto di vista, assume un valore esponenziale il gesto con cui Cremona accoglie, (probabilmente) igienizza, riscalda, sfama, coccola i bambini provenienti da condizioni ancor più drammatiche. 

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In allegato anche scheda su UDI (Unione Donne Italiane) 

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