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L’ECOLIBRI Report sull’incontro con Ugo De Grandis autore del libro ‘Guerra alla guerra’

Forniamo, grazie alla collaborazione di Giuseppe Azzoni, una breve cronaca della riuscita conferenza di presentazione, presso la Sala Conferenze della Società Filodrammatica Cremonese (g.c.), una breve cronaca dell’evento.

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L’ECOLIBRI  Report sull’incontro con Ugo  De Grandis  autore del libro ‘Guerra alla guerra’

Forniamo, grazie alla collaborazione di Giuseppe Azzoni, una breve cronaca della riuscita conferenza di presentazione, presso la Sala Conferenze della Società Filodrammatica Cremonese (g.c.), una breve cronaca dell’evento.

Ha avuto luogo Venerdi 16 novembre nella sala conferenze del Filo (g.c.)  l'annunciato incontro con l'autore del libro "Guerra alla guerra", Ugo  De Grandis. Incontro organizzato dall'ANPI con l'Eco del popolo e  Società Filodrammatica.

Il libro riporta per la prima volta in modo  completo e documentatissimo la storia del processo di Pradamano del  1917, durante la Grande guerra. Ha presentato l'autore il presidente  ANPI prof Giancarlo Corada fornendo un quadro d'insieme sui motivi per i  quali, interpretando la maggioranza della popolazione, i socialisti si  opposero prima all'entrata in guerra e poi rivendicarono sempre di  trovare la strada per pace (così come molti cattolici).

Ciò venne  interpretato dal governo e da un generale come Cadorna come disfattismo  e tradimento: da qui quel processo nel quale un tribunale militare  giudicò e condannò dei giovani socialisti solo perchè parlavano di pace  e di fine della guerra, senza aver commesso alcuna infrazione.

Molti di  loro erano anche nelle trincee. De Grandis è poi entrato nel merito  della vicenda. Essa parte dalla lettera di un operaio socialista di  Schio, Pietro Pietrobelli, che scrive al fratello dal fronte su questi  argomenti.

Da qui una trafila di indagini dei Regi Carabinieri (saranno  più di 500 le perquisizioni quando si arriverà al processo) che rivelano  contatti in genere epistolari tra giovani socialisti, anche dirigenti di  circoli, di varie parti d'Italia: da Schio a Vicenza, Palermo,  Messina... Di tutti, molti di grande spessore umano e politico allora ed  in seguito, De Grandis dà essenziali notizie.

Le indagini porteranno a  52 incriminati di cui 35 rinviati effettivamente a giudizio. Arrestati  ed in manette sono tradotti a Pradamano dove il processo si svolge nel  luglio e agosto 1917. Nel gruppo vi sono 7 cremonesi: il segretario dei  giovani socialisti di Cremona, Tarquinio Pozzoli, il giovanissimo Dante  Bernamonti, l'impiegato Giovanni Sidoli, il marmista Ernesto Morandi,  l'operaio Attilio Ferrari, il fonditore Alfredo Chiari, il ragioniere  Ezio Pedraneschi.

Nel libro si descrive per filo e per segno la vicenda  processuale nel complesso e per ciascuno. Cadorna avrebbe voluto qualche  "esemplare" condanna a morte o all'ergastolo militare, il partito  socialista mise a disposizione un collegio di difesa di grande valore  (ricomprendente anche un avvocato interventista), di livello nazionale  come di quel livello era il processo. 

Nessuna delle pene, pur pesanti,  fu capitale. Andarono comunque tutti in penitenziari durissimi: il  futuro sindaco di Cremona, Pozzoli, a Portolongone, altri a Volterra,  Gaeta, Fenestrelle, Civitavecchia... Alfredo Bologna di Schio vi morì.

Dall'estate del 1917 uscirono da quelle orribili carceri con l'amnistia  del 1919. Pozzoli, invalido di guerra per una tbc aggravata dai gas in  trincea, morirà non molti anni dopo. De Grandis ha anche tratteggiato le  successive importanti vicende di molti di loro.

Tra loro Dante  Bernamonti che sarà prima al confino da antifascista poi nella  Resistenza e sarà eletto alla Assemblea Costituente nel 1946.

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