L’istituto Munari di Crema non si tocca ! di Guido Antonioli (Pandino)
Egregio direttore, recita un proverbio: ‘Fare e disfare è sempre lavorare’; e poi, come sa, dalle nostre parti per definire un lavoro malamente eseguito lo si chiama ‘mestiere cremasco’.
Ecco, entrambi i motti mi sono venuti alla mente n e l l’apprendere la bozza del piano di riordino delle scuole superiori di Crema proposto dalla forze politiche. Perché mi pare un piano decisamente cervellotico, oltre che pieno di errori. Innanzitutto è tardivo: andava fatto tre anni fa, ed ora rincorre (e peggiora) gli sbagli precedenti.
Poi parte dal presupposto, assai poco credibile, che i cremonesi accettino di scorporare l’istituto agrario di Crema e di Pandino dallo Stanga. Ma il vertice dell’assurdità si ha nel voler togliere il prossimo anno al Munari il corso di Scienze umane, che è stato appena associato alla scuola di via Piacenza. Un gravoso e lungo lavoro di segreteria (per cambiare codici, intestazioni ecc.) verrebbe buttato nel cestino. Docenti e allievi sarebbero trattati come pacchi postali.
Oltretutto nel piano si dice che si vogliono nettamente separare i licei dagli altri istituti. Ebbene, il Munari è, da 25 anni, sostanzialmente costituito dal corso del Liceo Artistico: perché si vorrebbe associargli il tecnico per geometri? Il Liceo Artistico, insieme al Liceo delle Scienze Umane, costituisce un polo liceale di ottima fattura, e di compiuto senso pedagogico. Si facciano pure interventi (però sensati) sulle scuole sovradimensionate, ma non si tocchi più, per favore, il Munari, già interessato da troppi cambiamenti. Guido Antonioli (Pandino)