Cosa è costata questa guerra agli iracheni? 500.000 morti civili, un milione di dispersi, un Paese: l’Iraq in pieno sviluppo ridotto alla distruzione: città rase al suolo, tutti i servizi distrutti, costretti a scaldarsi con i rami delle piante ed errare per i deserto, 179 soldati britannici morti fra il 2003 e il 2009. Domenica scorsa a Baghdad il peggior attentato suicida con 250 vittime, forse causato dal disequilibrio del mondo contemporaneo. A Fermo un profugo nigeriano di 36 anni mentre passeggiava con la moglie, ha incrociato due uomini seduti su una panchina, uno ha alzato lo sguardo e dopo aver guardato la donna le ha detto ‘brutta scimmia nera’sghignazzando. Il marito ha reagito all’offesa. I due provocatori si sono avvicinati al nigeriano e uno l’ha colpito alla testa con un palo della segnaletica stradale e poi prendendolo a calci e pugni fino a quando era ormai inerte. Ricoverato in ospedale è morto. Gli aggressori sono stati riconosciuti come vicini agli ambienti fascistoidi. La moglie nella sua straziante orazione davanti al marito morto ha cantato: ‘Dio dove sei? Perché mi hai lasciata sola in questo mondo cattivo. Spero che Manuel riposi in pace’. A Dacca un commando di 5 giovani jihadisti entra in un ristorante del centro e sequestra 15 clienti sparando e torturandoli per 12 ore (9 italiani e 7 giapponesi) tutti morti oltre il cuoco e i tre aggressori. Negli Stati Uniti in due giorni in Louisiana e in Minnesota due afroamericani sono uccisi a bruciapelo dalle armi di ordinanza di agenti di polizia. A Dallas durante una manifestazione gli afroamericani scendono in strada per gridare ‘La vita dei neri conta’. Cinque agenti di polizia uccisi e sei feriti. Fino quando la sollevazione contro queste schifezze non sarà universale, anche la nostra rabbia non sarà che parole e polvere.
La Lega di Cultura di Piadena