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Piano Trasporti Lombardo Legambiente: assente riequilibrio strada ferrovia di Dario Ballotta

L’ipotesi del raddoppio ferrovia Codogno-Cremona-Mantova non ha le coperture finanziarie

| Scritto da Redazione
Piano Trasporti Lombardo Legambiente: assente riequilibrio strada ferrovia di Dario Ballotta Piano Trasporti Lombardo Legambiente: assente riequilibrio strada ferrovia di Dario Ballotta Piano Trasporti Lombardo Legambiente: assente riequilibrio strada ferrovia di Dario Ballotta

Con il PRMT approvato dal Consiglio regionale della lombardia Roberto Maroni dimostra di non voler spostare una consistente quota di traffico dalla strada alla ferrovia di passeggeri e merci e di non voler raggiungere obiettivi di sostenibilità ambientale e di efficienza dei servizi. Spostamento che si può raggiungere non solo con nuove infrastrutture ma raggiungendo parametri di efficienza comunitari delle aziende di trasporto ferroviario  e dei trasporti urbani ed extraurbani. Questo sarebbe un modo moderno per ridurre la  congestione da traffico e l’inquinamento atmosferico che tanto male fa  alla salute dei cittadini lombardi e pesa sui redditi più bassi.

In particolare l’area metropolitana di Milano rimane l’anello debole del sistema sia per il trasporto delle persone che delle merci. Il PRMT è invece un lungo elenco di opere generico e senza copertura finanziaria, come il raddoppio della ferrovia Codogno-Cremona-Mantova,  che somiglia molto ad uno specchietto per le allodole e all’ultimo piano dei trasporti lombardo varato trenta anni fa. Le priorità infrastrutturali per legambiente sono i potenziamenti ferroviari sulle tratte convergenti sul nodo di Milano come il quadruplicamento della Gallarate-Milano, della Monza-Como-Milano  (anche in funzione dell’apertura dell’Alptransit ferroviario), della Pavia-Milano e riqualificazione a linea veloce dell’alta velocità Treviglio-Brescia-Verona per rispondere più efficacemente alla domanda pendolare/residenziale, al fabbisogno di trasporto merci che su ferrovia ha ancora un peso proprio nel nord Italia e ridurre i costi di costruzione. Il faraonico piano autostradale contenuto nel piano che prevede altri 315 km di autostrade (tra cui la Broni-Mortara, la Cremona-Mantova, il TI.BRE, l’autostrada Treviglio-Bergamo e la Valtrompia) sarebbe uno spreco delle risorse, un ingiustificato consumo di suolo ed una inutile cementificazione vista anche l’assenza della domanda di traffico che giustifichi tali infrastrutture. E’ iniquo inoltre che gli spostamenti  su strada dei cittadini lombardi siano sempre più solo a pedaggio.

Il Governatore non vuole ammettere il fallimento della Brebemi e della Teem e l’avventura catastrofica che sta gestendo con la Pedemontana ferma al palo perché priva di finanziamenti privati. Il federalismo dei trasporti non è far ciò che si vuole (spesso suggerito dai costruttori) ma fare ciò che serve al minore dei costi e introducendo meccanismi competitivi sia per la costruzione di nuove infrastrutture che per la gestione dei servizi di trasporto.

Sul fronte stradale sarebbe meglio pensare alla manutenzione di ponti, gallerie e dei molti colli di bottiglia che sono cause di incidenti, di rallentamenti e di costose esternalità.

Dario Balotta responsabile > trasporti Legambiente della Lombardia  Milano 21 settembre 2016

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