Sabato, 27 luglio 2024 - ore 03.19

Politiche sociali. Oltre 2000 vittime

Interventi su tutta l’area metropolitana. Majorino: “Agiremo insieme ad associazioni, Forze dell’Ordine e altri comuni per sottrarre le vittime allo sfruttamento”

| Scritto da Redazione
Politiche sociali. Oltre 2000 vittime

 La lotta alla tratta degli esseri umani partirà dalla strada con uscite serali e notturne per soccorrere donne, ma anche uomini e persone transessuali vittime dello sfruttamento sessuale e dell’accattonaggio. Nel 2015 le vittime sono state oltre 2.000, quasi tutte donne straniere provenienti da Nigeria, Europa dell’Est e Sudamerica. Le operazioni saranno coordinate, per la prima volta, direttamente dal Comune di Milano che, in accordo con gli altri 134 comuni dell’area metropolitana e con il coinvolgimento di dieci enti attivi a Milano e sul territorio, avvierà nuovi e articolati interventi contro il traffico e la riduzione in schiavitù degli esseri umani. Le vittime saranno intercettate attraverso un servizio di Pronto intervento, accolte e messe in protezione, visitate e inserite in un percorso di accoglienza della durata di 18 mesi che le porterà gradualmente verso la piena autonomia e il reinserimento sociale. Queste azioni sono l’asse portante del progetto “Es-tratti – La tratta nella città metropolitana milanese”.

Oggi la Giunta ha preso atto della partecipazione del progetto del Comune di Milano al bando indetto dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il progetto mette in campo interventi per 1.030.000 euro, il Comune parteciperà con un cofinanziamento di circa 170.000 euro.

“Con questo progetto – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – scendiamo in strada, come mai abbiamo fatto prima, per contrastare direttamente il fenomeno della tratta degli esseri umani. Vogliamo farci carico del problema presidiando quotidianamente il territorio milanese e quello della Città metropolitana. L’obiettivo è individuare, proteggere e includere attraverso percorsi di reinserimento sociale tutti i soggetti deboli vittime di questo fenomeno criminale che nell’ultimo periodo aggrava e sfrutta pesantemente anche l’emergenza migranti. Lo faremo insieme alle associazioni già impegnate in questo ambito, mettendole in rete e coordinando la loro azione. Come accade già nei casi di violenza sulle donne, il Comune accompagnerà sempre le denunce delle vittime costituendosi parte civile in tutti i processi”.

Faranno parte della rete guidata dal Comune sul territorio metropolitano dieci enti, attivi da decenni sul territorio e che hanno condiviso il progetto presentato al Governo: CO.L.C.E. Cooperativa “Lotta contro l’emarginazione”; Associazione Lule Onlus; Cooperativa Sociale Lule; Cooperativa “Farsi Prossimo”; Fondazione San Carlo; Studio A.P.S.; Cooperativa Sociale “La Grande Casa”; Cooperativa Sociale Comunità Progetto; Ce.A.S. - Centro Ambrosiano di Solidarietà e Fondazione Somaschi Onlus.

SCHEDA SUL FENOMENO DELLA TRATTA E I DETTAGLI DEL PROGETTO 

Alcuni dati del fenomeno

Il fenomeno della tratta è illegale e sommerso. Sul territorio metropolitano milanese, nel 2015, le Unità di strada di alcuni Enti attivi nel contrasto allo sfruttamento della prostituzione hanno rilevato, attraverso 867 uscite sia in orario diurno che notturno, contatti relativi a 2.252 persone di cui 1.124 contattate per la prima volta.

Le persone incontrate sono per il 60% provenienti dall’Europa dell’Est e dell’ex Urss, per il 30% nigeriane, per il 3% circa sudamericane.

Nel 2015 sono stati attivati grazie al progetto ‘Art. 18’ (prevede protezione sociale per persone che dichiarano di voler uscire dal giro della tratta e denunciare sfruttamento), di cui Milano è Ente capofila, circa 40 nuovi percorsi di protezione sociale. Più di 100 sono state le persone prese in carico dai servizi del Comune. Infine sia la Commissione Territoriale per la Protezione Internazionale sia gli Enti gestori di Centri di prima accoglienza per i profughi sia altri servizi dell’Amministrazione comunale che si occupano di grave emarginazione, hanno segnalato circa venti casi di possibili vittime della tratta.

Il progetto “Es- Tratti”

Ha come obiettivo il contrasto alla tratta di esseri umani, la messa in protezione delle vittime per sfruttamento sessuale, grave sfruttamento del lavoro, accattonaggio ed economie illegali e la successiva inclusione sociale delle stesse, mediante la costruzione di percorsi individualizzati di protezione e reinserimento sociale. Il progetto prevede diverse aree e tipologie di intervento.

Emersione

Attività di primo contatto con le popolazioni a rischio di sfruttamento volte alla tutela della salute e all’emersione delle potenziali vittime di tratta, attraverso diversi interventi sia di carattere assistenziale, sia di coordinamento tra istituzioni.

Unità mobili

·        Uscite serali e notturne sul territorio per intercettare potenziali vittime, monitoraggio delle presenze e del fenomeno (Unità mobili territoriali);

·        azioni di prevenzione in collaborazione con Prefettura e Forze dell’Ordine;

·        prevenzione e tutela della salute (interventi di primo soccorso, distribuzione di materiale di profilassi);

·        orientamento, invio e accompagnamento ai servizi socio-sanitari territoriali;

·        mediazione dei conflitti;

·        sensibilizzazione alla conoscenza del fenomeno della tratta e dello sfruttamento nel contesto territoriale di comunità.

Servizi Drop-in e sportelli di ascolto diffusi sul territorio dell’area metropolitana milanese che forniranno: ascolto e counselling; informazione e invio ai servizi socio-sanitari del territorio, orientamento per l’acquisizione dei documenti; consulenza legale; colloqui con mediatori linguistico culturali; valutazione dei requisiti art.18, valutazione indicatori di tratta e di reale vulnerabilità, orientamento sulla fuoriuscita dallo sfruttamento; invio ai programmi di protezione sociale del territorio, attivazione programmi di rimpatrio volontario assistito; reperibilità telefonica h24h attraverso le strutture di accoglienza per il Pronto Intervento residenziale.

Prima assistenza

Percorsi di protezione sociale immediata e prima assistenza che possono essere di carattere residenziale, semiresidenziale o di presa in carico territoriale. La loro durata è di circa 18 mesi.

Pronto Intervento: vitto, alloggio, messa in protezione, presenza socio educativa h24, assistenza e accompagnamento primo screening sanitario della persona accolta e visite mediche, attività di mediazione linguistico-culturale, raccolta della storia per denuncia.

Un mese di ospitalità per persona.

Prima Accoglienza: vitto, alloggio, assistenza e accompagnamento per visite ed accertamenti medico/sanitari, sostegno socio educativo, corsi di alfabetizzazione linguistica, mediazione culturale, attivazione richiesta permesso di soggiorno Art. 18/D. Lgs. 286/98 (Testo unico Immigrazione).

Circa 8 mesi di ospitalità per persona.

Seconda Accoglienza: vitto, alloggio, attivazione percorsi scolastici, conoscenza del contesto territoriale, tirocinio professionalizzante e/o attivazione borsa lavoro, sostegno socio-educativo.

Circa 6 mesi di ospitalità per persona.

Terza accoglienza o alloggi verso l’autonomia: Alloggio, presenza socio educativa ridotta. ricerca attiva del lavoro, dell’autonomia abitativa e percorsi di integrazione sociale.

Circa 3 mesi di ospitalità per persona.

Seconda assistenza

Interventi ed azioni di sostegno all’integrazione sociale e all’inserimento lavorativo: accompagnamento verso l’autonomia ed integrazione sociale; corsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana; tirocini e borse lavoro per agevolare l’inserimento lavorativo; motivazione, orientamento ed empowerment; percorsi di sostegno psicologico per la rielaborazione del trauma.

Coordinamento azion

È previsto il collegamento costante tra il progetto e chi vi partecipa e la connessione continua con il Numero Verde Nazionale Antitratta 800.290.290

La lotta alla tratta coinvolgerà più istituzioni ed enti tra cui: Regione Lombardia, Città Metropolitana (134 comuni e 18 piani di zona) Prefetture, Questure, Comandi provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Polizia locale, Aziende per la tutela della salute, Procure, Agenzie formative, Associazioni di categoria del mondo del lavoro, Enti ispettivi in ambito lavorativo.

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