Sabato, 20 aprile 2024 - ore 10.59

Registro dei testamenti biologici e l'intervento del Dott. Michele Ceruti Non è eutanasia di Lapo Pasquetti (Sel)

Chi non desidera lasciare dichiarazioni di volontà per il fine vita è liberissimo di farlo. Chi invece volesse anticipatamente rendere nota la propria volontà, sia contro determinati trattamenti sanitari ma anche a favore di certi trattamenti, per il caso in cui dovesse trovarsi per qualsiasi causa nell'impossibilità di esprimerla, oggi può farlo con garanzie e procedure certe e regolamentate

| Scritto da Redazione
Registro dei testamenti biologici e l'intervento del Dott. Michele Ceruti Non è eutanasia di Lapo Pasquetti (Sel)

Partendo dall'opinione espressa dal Dott. Michele Ceruti a margine della conclusione del percorso che ha portato anche a Cremona l'istituzione di un registro comunale per i testamenti biologici e delle volontà anticipate di fine vita, colgo l'occasione per congratularmi con tutte le forze politiche di maggioranza e di parte dell'opposizione che hanno dimostrato consenso e grande sensibilità verso un tema non del tutto scontato.

Un ringraziamento particolare va all'assessore Rosita Viola che, con impegno e disponibilità al confronto e al dialogo, ha saputo costruire ampia condivisione politica sul testo approvato, prima in commissione e oggi definitivamente in consiglio, portando a felice conclusione un percorso normativo su cui Sinistra Ecologia Libertà di Cremona nel 2013 aveva raccolto oltre 350 firme di cittadini residenti a Cremona a sostegno di una proposta di deliberazione di iniziativa popolare.

Venendo alle posizioni critiche espresse dal Dott. Michele Ceruti sul registro, in particolare sull'art. 32 della Costituzione è bene chiarire che il secondo comma di tale articolo non si pone come limite alla libertà di cura (e di non curarsi) sancito dal primo comma, come intende il Dott. Ceruti, bensì come rafforzativo di tale libertà, nel senso che neppure la legge può imporre trattamenti sanitari contrari al rispetto della persona umana.

E' bene quindi sgombrare il campo da ogni ambiguità.

Chi non desidera lasciare dichiarazioni di volontà per il fine vita è liberissimo di farlo. Chi invece volesse anticipatamente rendere nota la propria volontà, sia contro determinati trattamenti sanitari ma anche a favore di certi trattamenti, per il caso in cui dovesse trovarsi per qualsiasi causa nell'impossibilità di esprimerla, oggi può farlo con garanzie e procedure certe e regolamentate. Con indubbio vantaggio anche per i medici, che spesso, purtroppo, si trovano a dover affrontare situazioni e assumere decisioni delicatissime, connesse a responsabilità etiche e professionali.

Nulla a che vedere con l'eutanasia, quindi. Un grande passo di civiltà giuridica.

Lapo Pasquetti

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Sinistra Ecologia Libertà - Cremona

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