Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 15.52

Ricciardi boccia il nuovo DPCM: ''Servono veri lockdown localizzati''

Walter Ricciardi critica l’ultimo DPCM, giudicato troppo poco restrittivo rispetto alla diffusione del COVID-19 in Italia, e invoca lockdown mirati.

| Scritto da Redazione
Ricciardi boccia il nuovo DPCM: ''Servono veri lockdown localizzati''

Il governo non vuol sentir neanche nominare un nuovo e possibile lockdown. Il nuovo DPCM ha creato un malcontento come non si vedeva da mesi e il motivo è legato all’apparente mancanza di un criterio preciso delle nuove misure restrittive in vigore da oggi, con la chiusura di cinema e teatri e nessuna limitazione per le celebrazioni religiose, ma anche i forti limiti di orario per bar e ristoranti che da mesi avevano adottato con assoluto rigore tutte le misure necessarie per limitare il contagio da COVID-19.

Il governo, è evidente, ha cercato di fare una mediazione, scontentando meno categorie possibili e sperando che questo sia sufficiente per limitare il più possibile la diffusione del virus e far rientrare quanto prima l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. E se per molti le misure appena entrate in vigore sono giuste e proporzionate, che chi ritene che sia stato fatto troppo poco e troppo tardi.

Tra le voci più critiche di fronte al nuovo DPCM c’è il consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza, il professore di Igiene generale e applicata Walter Ricciardi, che ha bocciato il testo in vigore da oggi:

Servono lockdown locali, le misure adottate non sono sufficienti.

Intervenuto questa mattina ad Omnibus su La7, Ricciardi si dice convinto che di fronte ad un virus che dilaga incontrollato “l’insieme delle misure sono un passo avanti ma non sono sufficienti per affrontare la circolazione del virus in questo momento“:

In alcune zone l’indice di contagio è 2,5, significa che la trasmissione del virus è esponenziale e c’è bisogno di misure più aggressive. Non lo dico io, ma uno studio pubblicato da colleghi dell’università di Edimburgo su Lancet dopo l’analisi delle esperienze di 131 paesi in questi sette mesi.

L’unico modo per rallentare il contagio è imporre dei lockdown veri e propri, anche localizzati:

Il lockdown lo rallenta del 24%, una chiusura mirata delle scuole aumenta la diminuzione del 15%. Lo smart working obbligatorio influisce per il 13%, la limitazione dei mezzi pubblici per il 7%. Gli effetti si vedono dopo 8 giorni.

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