Martedì, 07 maggio 2024 - ore 08.03

Serenis: donare il sangue aiuta il prossimo e ad essere felici

Gli studi lo confermano: fare del bene al prossimo giova alla salute.

| Scritto da Redazione
Serenis: donare il sangue aiuta il prossimo e ad essere felici

Infatti, secondo Serenis e Fondazione Telethon, compiere un atto di altruismo giova non solo al prossimo, ma anche a se stessi. Spendere del tempo a favore degli altri aumenta il livello di felicità, attivando il sistema di ricompensa nel nostro cervello. Donare il sangue è uno dei tanti gesti altruistici che possiamo compiere, e solo in Italia, circa 630 mila persone vengono salvate ogni anno grazie alle donazioni di sangue. Ogni donazione rappresenta un salvavita per pazienti affetti da patologie croniche, come l'anemia falciforme, la talassemia, l'emofilia o le immunodeficienze, così come in caso di emergenze. Nonostante il numero crescente di donatori nel Paese, sempre meno giovani scelgono di donare.

Per comprendere le motivazioni, le paure e il grado di consapevolezza associate alla donazione di sangue, Serenis ha condotto un sondaggio coinvolgendo 235 persone, tra membri della propria community e non.

Lo studio di Serenis

Dall'indagine è emerso che il 59% dei partecipanti ha donato il sangue, di cui il 22,9% per ricevere analisi gratuite periodiche e solo una piccola percentuale come parte di un'associazione. Il 14,9% ha smesso di donare a causa di malessere durante o dopo il prelievo, o a causa dei rigidi requisiti, come un peso minimo di 50 kg o una buona pressione sanguigna. Alcune di queste motivazioni frenano anche coloro che non hanno mai donato il sangue (40,8% degli intervistati), tra cui la paura dell'ago (14,4%) o la mancanza di informazioni a riguardo (5,1%).

Mentre il 17% degli intervistati ha riportato emozioni negative come ansia, timore, agitazione, paura e dolore nel momento della donazione, la maggioranza ha vissuto emozioni positive come gratitudine, benessere, felicità, generosità, orgoglio e soddisfazione. Queste emozioni positive prevalgono sul timore di donare, specialmente dopo il prelievo.

Secondo Martina Migliore, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale di Serenis, non importa la motivazione che c’è dietro: “Per esempio, una persona può scegliere di donare il sangue perché ritiene che sia un dovere, avendone la possibilità, ma forse nel suo processo decisionale influisce anche il vantaggio di controllarsi periodicamente, grazie alle analisi regolari e gratuite. Questo ovviamente non toglie il valore del gesto, né rende la persona meno “altruista”, anzi, sapere che fare del bene può giovare anche a noi stessi può essere un motivo ulteriore per impegnarsi nel volontariato o nella beneficenza”.

Compire atti di altruismo e donare il sangue non solo beneficia gli altri, ma porta anche gioia e soddisfazione a noi stessi. È importante promuovere la consapevolezza e diffondere emozioni positive legate alla donazione, al fine di incoraggiare più persone a donare il sangue e salvare più vite.

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