Noi ci eravamo professati soddisfatti del finanziamento del ponte e avevamo sottolineato le innegabili anomalie progettuali della Paullese. E il nostro buon sindaco non trova di meglio da fare che definirci il partito del No. In tempi non sospetti siamo stati ricevuti in Regione, in audizione davanti alla commissione, dove avevamo illustrato le criticità sollecitando l’urgenza della realizzazione del ponte per evitare ingorghi e inquinamento. Noi lo abbiamo fatto, il nostro buon sindaco piglia meriti No. Questo è un Sì per noi e un No per lui.
Sulla questione della tangenzialina (che noi ironicamente abbiamo chiamato Si.Be.Ri, dalle iniziali delle menti eccelse che hanno covato questa genialata, ossia Sinigaglia, Bettini e Riccaboni) precisiamo che noi non siamo mai andati in Provincia a Cremona a chiedere che non si facesse. Viceversa il sindaco frequentava puntualmente l’ex presidente Salini, ma quali opere di compensazione ha ottenuto per il raddoppio? Il risultato è stato solo traffico e disagi. Ma per il nostro sindaco le colpe sono sempre di chi lo ha preceduto. Lui come coordinatore dei sindaci della Paullese ha avuto il merito di presenziare al taglio dei nastri. Lui soffre di presenzialismo: per lui dunque è un altro Sì e noi che siamo meno presenzialisti No. Su questo ha forse ragione.
D’altronde noi abbiamo espresso la nostra posizione sul tracciato della Paullese con il giornalino diffuso ad aprile 2014, recapitato a tutte le famiglie del Paese. Abbiamo pronunciato un altro Sì, allo studio che valuti i flussi veicolari. Ma il sindaco ha detto No.
Ricordo ancora al sindaco che in data 11 gennaio 2014 è stata presentata una petizione firmata da 501 cittadini che chiedeva un incontro pubblico per conoscere il progetto di viabilità sugli svincoli con annesse strade di arrocco che avrebbero scaricato il traffico su alcuni quartieri del paese. Naturalmente anche qui il sindaco ha detto No: anzi non si è degnato nemmeno di rispondere. Non è mai stata data risposta alla cittadinanza perché il confronto con il pubblico infastidisce. Il Comitato invece dice Sì al confronto.
Veniamo agli attacchi personali del nostro primo cittadino. L’ingegner Angelo Fugazza, vice sindaco dell’amministrazione Gandelli, dal 2001 al 2006, esponente oggi del Comitato, ha realizzato la riqualificazione della via Martiri della Liberazione, unico viale degno di tale nome con due ciclopedonali in sicurezza, piantumazione di alberi che fioriscono in primavera. Ha realizzato il proseguimento della Via Mons. Quaini congiungendola a via Milano sempre con ciclopedonali e piantumazione mettendo in sicurezza il traffico, oltre alla ciclabile di via Fratelli Rosselli, collegandola alla via Martiri con passaggio nel parco Rosselli. Noi diciamo Sì a queste opere che qualificano Spino.
L’attuale amministrazione ha realizzato due ciclabili, una in via Mons. Quaini tracciando due righe colorate sull’asfalto senza barriere di sicurezza e l’altra in via Gradella con qualche protezione. Quella di via di via Manzoni è invece a norma, peccato però che l’unica eseguita correttamente l’abbia progettata l’amministrazione Rancati. Diciamo No alle opere non in sicurezza, a cui ovviamente il sindaco ha detto Sì.
Per quanto riguarda la possibilità che si possa creare una lista alternativa per il rinnovo dell’amministrazione comunale nella prossima primavera, capisco la preoccupazione del sindaco in carica. Ha persino sondato il terreno, attraverso uno dei suoi sostenitori, per verificare se ci fosse la possibilità di un appoggio esterno del comitato tanto osteggiato (chissà allora perché sarebbe disposto a fare un patto col “diavolo”). Noi abbiamo risposto No. Forse quest’ultimo rifiuto gli è risuonato più forte nelle orecchie e ora dice che siamo il partito del No.
Noi siamo nati per difendere il territorio e gli interessi dei cittadini, non quelli di chi vuole fare il sindaco infischiandosene del bene del paese.
Comitato no al cemento selvaggio di Spino d’Adda
Il Presidente Carlo Cornalba