Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 01.59

Sindacati e Ascom: tavolo per il commercio

| Scritto da Redazione
Sindacati e Ascom: tavolo per il commercio

Sindacati e Ascom: tavolo per il commercio. Grossi: “Il settore deve tornare ad essere vettore dell’economia”
Per le organizzazioni sindacali “dopo l’edilizia il commercio è il settore che più degli altri ha risentito della crisi”. Dati drammatici sui quali Cigl, Cisl e Uil si sono confrontati con i vertici Ascom con l’obiettivo comune di una analisi che porti alla redazione di un documento per il rilancio di un settore vitale per l’economia cremonese. Già oggi le forze sociali e l’associazione di via Manzoni hanno avviato una collaborazione stretta e proficua, con il potenziamento e il rilancio dell’attività dell’ente bilaterale ma ora intendono unire gli sforzi per richiamare l’attenzione sul tema dello sviluppo. Al primo incontro di quello che vuole essere un “tavolo” permanente hanno partecipato Mimmo Palmieri e Palmiro Crotti per CGIL, Giuseppe Sbarufatti e Gianfranco Scissa per la Cisl oltre a Mino Grossi e Guglielmo Reali per la Uil. Per la Associazione del Commercio, invece, sono intervenuti i presidenti Claudio Pugnoli, Paolo Mantovani e Federico Corrà. 
“I problemi e le difficoltà del commercio non ci vedono indifferenti. – introduce il presidente dell’EnBite Palmiro Crotti - Vogliamo stimolare il dibattito come occasione positiva di crescita”.
“Dobbiamo essere consapevoli – rilancia Gianfranco Scissa - che, dal 2008, il commercio non ha più la funzione di ammortizzatore sociale, è diventato, anche il vostro un settore che richiede attenzioni e strumenti per fronteggiare le crisi”. Il commercio, tradizionalmente, assorbiva le criticità delle realtà industriali. Oggi anche le nostre aziende hanno dovuto abdicare a questa possibilità. Un’inversione di tendenza che si è progressivamente affermata nel corso degli ultimi esercizi ma che ormai appare come consolidata. Così anche per il 2011 abbiamo chiesto il rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga”. “Anche gli ultimi dati dell'Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) – conferma il presidente Claudio Pugnoli - registrano che siamo ancora molto distanti dai livelli pre-crisi. Il quadro si presenta peraltro ancora molto debole, con tassi di sviluppo contenuti e la cui direzione non appare ancora chiaramente orientata verso un sicuro sentiero di crescita”. Proprio per questo si impone una strategia per arrestare il declino. Perché, come sottolinea il presidente AscomFidi Federico Corrà, “se la crisi è mondiale occorre che, anche localmente vengano adottate misure che siano di aiuto alle imprese nel loro lavoro quotidiano”. Non sono troppo diverse le parole di Mimmo Palmieri: “occorre arginare quello che sta succedendo ormai da tempo, urgono misure tampone ma anche interventi strutturali e un progetto per il futuro”. “Va arrestata la desertificazione commerciale, si devono mettere in campo interventi per rivitalizzare i negozi di vicinato” continua Scissa che  non vuole rinunciare alla speranza. “In altre città c’è già stata una inversione di tendenza, anche a Cremona serve una scossa”.
Ed è evidente che occorre attenzione a parcheggi e viabilità, oltre a contrastare il proliferare di nuovi centri commerciali.  Spiega Palmiro Crotti: “Ormai la concorrenza non è più tra i singoli negozi, ma piuttosto tra il commercio di vicinato e la grande distribuzione. Una sorta di cannibalismo che non può che portare alla desertificazioni”.   Il commercio, commenta Mino Grossi, deve tornare ad essere “vettore decisivo  nel rilancio dell’economia, le politiche che muovono in questa direzione devono procedere in parallelo con quelle sull’industria e sulle infrastrutture. Solo in questo modo possiamo garantire uno sviluppo equilibrato”.

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