Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 01.08

SPETTACOLO - BIGLIETTI EVENTI CINEMA TEATRO MUSEI E ISTITUZIONALI DETRAIBILI

Eʼ lʼappello della presidente della Fondazione Maxxi per rilanciare uno dei settori più colpiti dalla pandemia

| Scritto da Redazione
SPETTACOLO - BIGLIETTI EVENTI CINEMA TEATRO MUSEI E ISTITUZIONALI DETRAIBILI

"Curare l’Italia agendo anche sulla leva fiscale: rendendo deducibili, ai fini del calcolo d’imposta sul reddito delle persone fisiche, le spese di accesso (ticket, abbonamenti ecc.) ai tanti luoghi – teatri, cinema, auditorium, musei, istituzioni – dove si riceve, si produce, si scambia cultura. Proprio come facciamo per le nostre spese farmaceutiche". Questa la proposta di Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi, per rilanciare uno dei settori più colpiti dalla pandemia da Coronavirus.

"Lo stesso meccanismo diretto, la segnalazione all’Agenzia delle Entrate tramite tessera sanitaria, si può replicare per quel consumo sociale di arte, musica, parole, immagini che è da sempre uno speciale salva-vita e a maggior ragione varrà quando cominceremo a emergere dall’incubo Covid-19", dichiara Melandri,-'' perché "la cultura, nella sua accezione più ricca e articolata, è una leva da cui non si potrà prescindere nella sala-macchine della rinascita".

"Affinché il mondo dell’intuizione artistica e della produzione culturale si riprenda e si sviluppi come un investimento a lungo termine, occorre agire strutturalmente e con decisione (superando la logica dei bonus) sostenendo i consumi culturali di cittadini ulteriormente impoveriti dalla crisi", aggiunge avanzando la proposta di detrarre la cultura dalle tasse. 

 

"So bene che non è facile tracciare la linea. Si studino compatibilità e criteri, si fissi un congruo tetto annuo di spesa deducibile per persona, si esca definitivamente dall’idea che la cultura sia un optional, un bene, se non superfluo, secondario. L’allargamento e la crescita della domanda, grazie a un meccanismo certo e permanente di detrazione, attiverà un circolo virtuoso per la conservazione e l’arricchimento del patrimonio, per i percorsi educativi e formativi, per la produzione e la diffusione di musica, arte, teatro e cinema e naturalmente per il tessuto imprenditoriale collegato e il mecenatismo - conclude -.

Sarebbe in ogni caso un gran dono per l'Italia e ai suoi cittadini sapere che la cultura sarà come un '''farmaco''' buono-''che aiuta a curarci". conclude.

 

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