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Teatro Zenith di Casalmaggiore (CR) AMBRA ANGIOLINI e LUDOVICA MODUGNO in IL NODO di JOHNNA ADAMS il 23 gennaio 2020

“Il Nodo” è ambientato in una classe di prima media della scuola pubblica di Lake Forest, piccolo centro abitato nei dintorni di Chicago. Ma attenzione: il “dove” non è importante, importante è il “quando” e soprattutto il “perché”.

| Scritto da Redazione
Teatro Zenith di Casalmaggiore (CR)  AMBRA ANGIOLINI e LUDOVICA MODUGNO in IL NODO  di JOHNNA ADAMS  il 23 gennaio 2020

Teatro Zenith di Casalmaggiore (CR)  AMBRA ANGIOLINI e LUDOVICA MODUGNO in IL NODO  di JOHNNA ADAMS  il 23 gennaio 2020

Shining Production  presenta una nuova rassegna teatrale in programma per la stagione 2020  al Teatro Zenith di Casalmaggiore (CR). Il 23 gennaio appuntamento con:  AMBRA ANGIOLINI e LUDOVICA MODUGNO in IL NODO

Giovedì 23 gennaio 2020  al Teatro Zenith di Casalmaggiore (CR)  AMBRA ANGIOLINI e LUDOVICA MODUGNO in IL NODO  di JOHNNA ADAMS

traduzione di Vincenzo Manna e Edward Fortes

musiche Mauro Di Maggio e Luna Vincenti

scene Maria Spazzi

costumi Erika Carretta

light designer Roberta Faiolo

regia SERENA SINIGAGLIA

produzione Società per Attori e Goldenart Production

Biglietti in vendita su Ticketone.  Per info: 0376 1590869 - boxofficemantova@gmail.com

 

“Il Nodo” eÌ€ ambientato in una classe di prima media della scuola pubblica di Lake Forest, piccolo centro abitato nei dintorni di Chicago. Ma attenzione: il “dove” non eÌ€ importante, importante eÌ€ il “quando” e soprattutto il “perché”.

Quali sono le responsabilitaÌ€ educative dei genitori e quali quelle delle istituzioni nei confronti dei figli? Di chi eÌ€ la colpa se i nostri figli si trasformano in vittime o carnefici? Com’eÌ€ possibile che si possa scatenare una violenza tale da indurre un ragazzo o una ragazza ad uccidersi? Dove sbagliamo? Chi sbaglia? Di chi eÌ€ la responsabilitaÌ€?

“Il nodo” non eÌ€ semplicemente un testo teatrale sul bullismo (il che, comunque, basterebbe a renderlo assolutamente attuale e necessario), eÌ€ soprattutto un confronto senza veli sulle ragioni intime che lo generano. Osa porsi le domande assolute come accade nelle tragedie greche, cerca le cause e non gli effetti. Ed eÌ€ questo aspetto ad attrarmi di piuÌ€.

Oggi abbiamo le piattaforme digitali per raccontare storie, per denunciare fatti e azioni rilevanti. Dunque a cosa serve nello specifico il teatro? Serve a mettere a nudo, nella sintesi e nell’inten- sitaÌ€ che lo contraddistinguono, le piuÌ€ profonde contraddizioni dell'uomo, le ragioni ultime del suo agire.

Heather Clark e Corryn Fell non sono solo l’insegnante e la madre di Gidion. Il loro conflitto, come quello tra Medea e Giasone, tra Dioniso e Penteo, tra Eteocle e Polinice, racchiude in sé tutti noi come singoli individui e tutti noi come societaÌ€. E ci pone di fronte alle nostre respon- sabilitaÌ€: per ogni ragazzo ferito, umiliato, ma anche per chi umilia e ferisce, siamo noi ad essere sconfitti, come individui e come societaÌ€, nostra eÌ€ la responsabilitaÌ€, nostra eÌ€ la pena e il dolore. La madre e l’insegnante di Gidion combattono per salvare se stesse dal baratro della colpa e forse per cercare un senso ad una morte tanto orribile. Nel frastuono e nel clamore della loro battaglia non si accorgono che solo una voce resta muta e lontana: quella del figlio.

 Il nodo gordiano eÌ€ un nodo che non puoi districare se non tagliandolo di netto. La metafora del titolo eÌ€ dunque molto chiara: esistono conflitti che non possono piuÌ€ essere sciolti, ma solo recisi. E dunque: non bisognerebbe mai trovarsi in circostanze tanto estreme da risultare irrecuperabili. Educare la generazione di domani eÌ€ la piuÌ€ sacra, la piuÌ€ alta responsabilitaÌ€ umana. Trascurarla eÌ€ un atto gravissimo che porta ineluttabilmente ad altrettante gravissime conseguenze. Eppure viviamo in una societaÌ€ dove i genitori troppo spesso difendono ad oltranza i loro figli, difen- dendo in realtaÌ€ nient’altro che se stessi. Una societaÌ€ dove gli insegnanti sono sotto pagati e poco, pochissimo considerati. Una societaÌ€ dove un qualsiasi ragazzo ha il diritto di sentenziare sulla validitaÌ€ dell’insegnamento. Una societaÌ€ dove a volte fare l’insegnante eÌ€ un ripiego, non il piuÌ€ nobile degli incarichi. Una societaÌ€ che ha rovesciato il principio cardine non solo dell’edu- cazione ma anche del buon vivere sociale: il rispetto dei ruoli. Spesso si dice che non esistono piuÌ€ maestri. Il punto eÌ€, a mio avviso, che non esistono piuÌ€ allievi. Su Facebook, su Twitter, su Instagram, tutti possono dire la loro su qualsiasi argomento, senza averne le competenze e addirittura la benché minima esperienza. Un caos brutale nel quale facilmente restano impigliati i piuÌ€ fragili.

Haether e Corryn sono due figure tragiche che si fronteggiano, il campo di battaglia eÌ€ la classe, il tempo eÌ€ quello dell’ora dei colloqui e per l’esattezza dalle 14.45 alle 16.15. Un’ora e mezza di attacchi, difese, strategie, accordi sperati e immediatamente traditi, senza sosta. Una grande prova d’attore. Ambra Angiolini e Ludovica Modugno combatteranno per noi, sul palco, questa battaglia nella speranza che si possa tornare a parlarsi con senso di responsabilitaÌ€ e di rispetto. Perché parlarsi eÌ€ meglio che combattersi, sempre.

 

SINOSSI

Un’aula di una scuola pubblica. È l’ora di ricevimento per una insegnante di una classe di prima media. È tesa, ha la testa altrove, è in attesa di una telefonata che non arriva mai. Al colloquio si presenta inaspettatamente la madre di un suo allievo.

Vuole parlarle, ma non sarà un dialogo facile. Suo figlio alcuni giorni prima è stato sospeso, è tornato a casa pieno di lividi e lei vuole a tutti i costi capire il perché. È stato vittima di bullismo o forse lui stesso è stato un molestatore... forse l’insegnante l’ha trattato con asprezza...

Sciogliere questo nodo, cercare la verità è l’unica possibilità a cui aggrapparsi. Perché, come conseguenza del fatto, il figlio ha commesso qualcosa di tremendo, di irreparabile.

E solo un confronto durissimo tra le due donne potrà dare un senso al dolore, allo smarrimento e al loro reciproco, soffocante senso di colpa.

NOTE SULL’AUTORE

Johnna Adams si è laureata al DePaul University Theatre School nel 1995. Ha poi seguito vari corsi con importanti drammaturghi americani, tra cui Marsha Norman, Steve Diets, Paula Vogel, ecc.

È considerata fra i più interessanti nuovi drammaturghi americani.

Nel 2012 Il Nodo viene pubblicato dall’American Theatre Magazine e nello stesso anno viene prodotto dal Contemporary American Theater Festival. Debutta a Shepherdstown in Virginia e, successivamente, viene messo in scena da altre 40 produzioni americane, toccando numerose cittaÌ€ tra cui New York, Philadelphia Chicago, Dallas, Houston, Berkeley e Los Angeles.

Nel 2013 Il Nodo ha ricevuto una menzione speciale dalla Steinberg American Theatre Critics Association. Prezzi: Poltronissima € 38 - Prima Poltrona € 34 - Seconda Poltrona € 30 - Prima Galleria € 26 - Seconda Galleria € 26

 

 

 

 

 

 

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AMBRA ANGIOLINI e LUDOVICA MODUGNO in IL NODO

23 Gennaio 2020 20:30 - 22:30
Teatro Zenith di Casalmaggiore

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