L’unità contro l’autonomia differenziata traccia la strada dell’alternativa al governo di destra
Il dibattito che si è svolto lo scorso 16 agosto alla festa dell’ Unità di Cremona fra Maria Teresa Perini (Cgil), Vittore Soldo (PD) e Paolo Losco (Sinistra Italiana) è stato un utilissimo confronto, non solo nel merito della contrarietà di un ampio schieramento contro l’autonomia differenzia ,ma anche sulle prospettive politiche di questo paese.
Il tema che si pongono le forze progressiste, alternative alla destra, è come battere, alle prossime elezioni politiche, questo becero schieramento che permette alla Meloni di governare…male, anzi malissimo.
I partecipanti all’incontro hanno sottolineato che dopo la legge sull’autonomia differenziata avremo di fronte la legge costituzionale che introducendo il Premierato stravolgerà la Costituzione Repubblicana ed antifascista.
Quasi sicuramente nella primavera del 2025 saremo chiamati al referendum abrogativo sull’autonomia differenziata che non sarà facile da vincere in quanto prima di tutto , per essere valido, dovrà superare il quorum dei partecipanti al voto che è pari al 50% + uno degli aventi diritto che sono 50 milioni di elettori.
AL Coordinamento Provinciale ‘ Contro l’Autonomia’ aderiscono CGIL, UIL, ARCI, ANPI, ACLI, AUSER, Associazione 25 aprile, Comitato Democrazia Costituzionale, Stati Generali Clima, Ambiente e Salute, Pax Christi, Comunità Laudato Si, Libera contro le Mafie, Partito Democratico, Sinistra Italiana, Europa Verde, Rifondazione Comunista, Movimento 5 Stelle, PSI, Italia Viva, Possibile ed i Giovani Democratici.
Un mix vastissimo fra forze politiche ed associazioni che ricalca quello nazionale.
Sarà in grado questo fronte di mobilitare così tanti cittadini? La campagna di raccolte firme per chiedere il referendum sta andando bene. Quasi sicuramente verrà superato il milione di adesioni ma la sfida sono i 25 milioni e più che dovranno partecipare al voto.
E’ da notare positivamente che una gran parte del mondo cattolico è fortemente critico su questa legge dell’autonomia differenziata. La stessa CEI si è dichiarata molto critica.
Una grande organizzazione come la CISL invece non partecipa alla campagna referendaria come non ha aderito al altre iniziative lanciate da Cgil-Uil. Il perché va ricercato sia nella storia della Cisl ( da sempre più filogovernativa della Cgil e della Uil) che negli orientamenti politici del suo gruppo dirigente.
L’altra sfida al governo Meloni sarà il referendum che sicuramente ci sarà sul Premierato. Qui essendo confermativo non ha bisogno del quorum ma solo della vittoria del NO a questa pessima riforma.
Questi sono i vari intrecci che si sono discussi fra i rappresentanti della Cgil, PD e Sinistra Italiana.
La via maestra è tracciata. Si tratta di avere fiducia e mettere in campo il più ampio percorso partecipativo insistendo sui temi che ci uniscono. Dobbiamo essere fiduciosi.
Adelante
Gian Carlo Storti
Cremona 17 agosto 2024