Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 09.13

Violenze sessuali nella casa famiglia, denunciati 5 educatori

L’indagine ha accertato che coordinatrici e operatori della struttura erano a conoscenza di quanto stava accadendo, e che nessun provvedimento è stato adottato per impedirlo, nonostante fosse loro specifico obbligo quello di vigilare e salvaguardare il benessere psicofisico delle ragazze.

| Scritto da Redazione
Violenze sessuali nella casa famiglia, denunciati 5 educatori

Sapevano tutto ma non hanno fatto nulla per interrompere le violenze subite da due ragazzine minorenni ospiti della casa famiglia che gestivano.

Al termine dell’indagine condotta dagli investigatori della Squadra mobile di Vercelli cinque tra coordinatrici e operatori della struttura, quattro donne e un uomo, sono stati sottoposti alla misura del divieto di esercitare qualunque attività professionale a contatto con i minori e denunciati in stato di libertà per i reati, in forma omissiva, di violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo aggravata in concorso; la struttura, una comunità per minori di Caresana (Vercelli), è stata sottoposta a sequestro preventivo.

L’attività investigativa, denominata "Cover up", è iniziata la scorsa primavera quando, dopo la fuga dalla comunità di una sedicenne, la sorella aveva raccontato alla polizia i motivi per i quali la giovane aveva abbandonato la struttura.

In particolare la ragazzina aveva rivelato di aver subito violenze fisiche e psicologiche, che erano culminate in diversi episodi di violenza sessuale di gruppo da parte di altri ospiti minorenni della comunità, che ora sono indagati dalla Procura dei minori di Torino per violenza sessuale.

Gli uomini della Mobile hanno adottato misure di protezione nei confronti della ragazza, che è stata subito collocata in un’altra struttura di accoglienza, scoprendo anche una seconda vittima, una ragazzina di quindici anni, che ha raccontato di aver subito gli stessi episodi di violenza; anche lei è stata immediatamente allontanata dalla comunità.

L’indagine ha accertato che coordinatrici e operatori della struttura erano a conoscenza di quanto stava accadendo, e che nessun provvedimento è stato adottato per impedirlo, nonostante fosse loro specifico obbligo quello di vigilare e salvaguardare il benessere psicofisico delle ragazze.

Anzi, analizzando alcune intercettazioni telefoniche, si è addirittura capito che le coordinatrici cercavano in tutti i modi di insabbiare le violenze, testimoniate anche da registri e diari sequestrati, dai quali emerge la piena consapevolezza delle educatrici sulla gravità dei fatti.

Sergio Foffo

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