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ZUCCHI IL 13 DICEMBRE È L’ARANCINβ DAY: MA SI DICE ARANCINA O ARANCINO?

L’indagine Zucchi Fritto Libero! lo incorona ‘re’ tra i piatti iconici del fritto Italiano

| Scritto da Redazione
ZUCCHI IL 13 DICEMBRE È L’ARANCINβ DAY: MA SI DICE ARANCINA O ARANCINO?

ZUCCHI IL 13 DICEMBRE È L’ARANCINβ DAY: MA SI DICE ARANCINA O ARANCINO?

 L’indagine Zucchi Fritto Libero! lo incorona ‘re’ tra i piatti iconici del fritto Italiano

Il dibattito Arancina vs. Arancino forse si potrebbe risolvere con il plurale Arancini

 Cremona, 5 dicembre 2024 – Il 13 dicembre sarà l’Arancinβ Day e Zucchi Fritto Libero! ha voluto indagare le origini di questa magnifica ricetta consumata tutto l’anno e celebrata in particolare nella giornata dedicata a Santa Lucia, patrona di Siracusa. È noto a tutti in Italia il dibattito campanilistico tra la Sicilia Orientale, capitanata dal comune di Catania, dove si dice ‘Arancino’, poiché qui la pietanza ha una forma conica che ricorda il vulcano Etna, e quella Occidentale rappresentata da Palermo, dove la ricetta prende la forma tonda come quella di un’arancia, e si dice ‘Arancina’. Questo storico dibattito ha smosso persino l’Accademia della Crusca, che da anni ha decretato essere corrette entrambe le denominazioni.

Zucchi Fritto Libero! ha cercato di approfondire, attraverso una recente ricerca condotta dall’istituto Human Highway[1]quale sia il nome effettivo di questa ricetta per tutti gli italiani: ciò che è emerso è che il 72% trova corretto il termine ‘Arancino’il 22% ha affermato ‘Arancina’ e il 3% la definisce addirittura ‘Supplì…’, mentre il resto del campione non ha saputo rispondere. E per i siciliani? Il 60% lo chiama ‘Arancino’, mentre il restante 40% la chiama ‘Arancina’.

Una preferenza, questa sbilanciata verso ‘l’Arancino’, che non trova fondamento nelle ricerche storiche. Pare che questa pietanza abbia avuto origine durante l’alto-medioevo, in particolare durante la dominazione musulmana della Sicilia. E il commerciante Giambonino da Cremona conferma nelle sue traduzioni di una parte dell’imponente enciclopedia dei cibi orientali ‘Jazla’ il fatto che spesso le pietanze dalla forma tondeggiante nella cultura araba prendevano i nomi dei frutti come ad esempio la palermitana ‘Arancina’. Ma forse quello che davvero può mettere tutti gli abitanti dell’isola d’accordo è il dialetto siciliano per cui entrambi i plurali maschile e femminile convergono nella forma ‘Arancini’.

Al di là del nome, la ricerca Zucchi Fritto Libero! ci conferma che questo è per il 55% degli italiani il piatto fritto iconico nazionale per eccellenzatutti sanno che proviene dalla Sicilia (95%), considerata la 2° regione dove trovare il miglior fritto nel Belpaese, preceduta dalla Campania e seguita dalla Puglia.

La panatura croccante degli Arancini, che nei secoli sono diventati uno dei primi esempi di cibi da asporto, oltre a essere particolarmente gustosa è ottimale per conservare il riso e il condimento, e aiuta a mantenere la forma intatta, rendendo quindi la pietanza facilmente trasportabile per brevi tragitti.

Le pasticcerie storiche dove trovare questa magnifica ricetta sono tantissime, a partire dal Catanese dove si trovano, una di fianco all’altra, le pasticcerie Savia Spinella sulla via principale per il passeggio a Catania: la via Etnea. Poi c’è Canusciuti, locale di nuova generazione tra tradizione e innovazione in Via Santa Maria della Lettera.

Palermo possiamo gustare gli Arancini, ad esempio, al Bar Marocco in via Vittorio Emanuele davanti alla Cattedrale, presso il Bar Touring in via Lincoln davanti all’Orto Botanico e al meno noto ma eccellente Bar Turistico in via Com.te San Giuli.

 

Per un fritto croccante, asciutto e gustoso Zucchi ha studiato un olio che possa essere altamente performante per la frittura: Zucchi Fritto Libero!, un olio di semi di girasole altoleico con antiossidanti che riduce del 50% l’odore di fritto rispetto agli oli di girasole standard e con un punto di fumo elevato pari a 230°C.

 

Per chi vuole festeggiare l’Arancinβ Day, Zucchi Fritto Libero! propone di seguito la ricetta degli Arancini, per ritrovare il gusto di questa deliziosa pietanza anche a casa.

 

La ricetta di Zucchi:

Ingredienti per 12 arancini:

 

Per il riso:

500 g di riso Vialone nano

1 l di acqua

100 g di caciocavallo grattugiato

50 g di burro

1 bustina di zafferano

Q.B. / Sale

 

Per la farcitura:

200 g di macinato misto di manzo e suino

200 g di passata di pomodoro

100 g di piselli sgranati

100 g di caciocavallo

Mezza cipolla

Q.B. / vino rosso

Q.B. / olio extra vergine d’oliva 100% italiano da filiera certificata sostenibile Zucchi

Q.B. / Sale

 

Per la panatura:

4 uova

400 g pangrattato

200 g di farina 00

 

Per friggere

1,5 l di olio Zucchi Fritto Libero!

 

Preparazione:

Per preparare gli arancini, iniziare cuocendo il riso: portare ad ebollizione l’acqua, aggiungendo sale, zafferano e riso, quindi cuocere a fuoco basso per 12-13 minuti finché l’acqua non è assorbita. Spegnere il fuoco, condire con burro e caciocavallo grattugiato, mescolare bene e trasferire in una teglia a raffreddare.

Nel frattempo, preparare il ripieno: tritare la cipolla e farla soffriggere con olio d’oliva. Aggiungere la carne e far rosolare, poi sfumare con il vino rosso e aggiungere la passata di pomodoro. Lasciare sobbollire per 20 minuti, poi aggiungere i piselli e cuocere per altri 15 minuti, finché il ragù non risulta asciutto. Regolare il sale e lasciare raffreddare.

Tagliare il caciocavallo a cubetti. Quando il riso è freddo, preparare gli arancini: bagnarsi le mani e prendere circa 100 g di riso, appiattirlo, aggiungere il ragù e i cubetti di caciocavallo, per poi formare delle palline (o con la punta, se si segue la tradizione palermitana o catanese).

Passare gli arancini prima nella farina, poi nell’uovo e infine nel pangrattato. Friggerli in olio caldo, rigorosamente Zucchi Fritto Libero, a 170°C, girandoli spesso fino a doratura. Scolarli su un foglio di carta assorbente, aggiungere sale Q.B. e servirli ben caldi.

 

 

 

 

 

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