Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 14.03

2 giugno La Repubblica delle donne e del lavoro

Iniziativa di celebrazione a 70 anni dalla Costituente e dal suffragio universale. Camusso: “Conciliare il principio di uguaglianza con la difesa delle differenze è la sfida che ci aspetta, sia sul fronte dell'occupazione che su quello della previdenza"

| Scritto da Redazione
2 giugno La Repubblica delle donne e del lavoro

“Abbiamo ancora molto da fare per applicare il grande lavoro che fecero i padri costituenti, affinché quella democrazia e quell'idea di uguaglianza tra i cittadini che la nostra Costituzione prevede venga compiutamente realizzata”. Sono queste le parole con cui, oggi (1 giugno), il segretario generale della Cgil Susanna Camusso ha aperto il suo intervento all'iniziativa “La Costituente e il voto alle donne, 70 anni tra storia, lavoro e diritti”.

Un intervento che sintetizza bene i contenuti espressi dall'intero convegno organizzato dalle Fondazioni Giuseppe Di Vittorio, Giulio Pastore, Bruno Buozzi e da Cgil, Cisl e Uil presso la Sala del Tempio di Adriano, in Piazza di Pietra a Roma. Un momento di riflessione in occasione del 2 giugno, per ricordare il clima di quei giorni del 1946 in cui nacque la Repubblica, e in cui per la prima volta le donne italiane poterono interpretare un ruolo da protagoniste attive.

Oltre agli interventi del presidente Fondazione Pastore Carera, di studiosi e delegati sindacali, è stato letto un contributo inviato da Rosa Russo Iervolino, già ministro dell'Interno e sindaco di Napoli. Nadia Urbinati, docente di Teoria politica Columbia University, in collegamento video, ha poi sottolineato quanto il 1946 sia stato “un anno importante per la democrazia, perché le donne grazie al voto sono diventate cittadine a tutti gli effetti”. “Un fatto dirompente - ha detto - perché ha cambiato la natura della nostra Repubblica a coronamento di una lunga lotta per la partecipazione a pieno titolo nella sovranità politica dei lavoratori e delle donne. Una battaglia per l'inclusione che ha portato la democrazia a fare finalmente i conti con la realtà oggettiva e materiale della vita quotidiana”.  

Lorenzo Ornaghi, presidente dell'Alta scuola di Economia e relazioni internazionali Università Sacro Cuore, ha invece ricostruito “il clima psicologico collettivo di quel grande evento della storia”. “Un clima straordinario di rinascita che portò alla realizzazione di una Costituzione-programma che non si limita  a circoscrivere i poteri, ma fornisce una libertà di sviluppo e crescita dell'intera collettività, proprio grazie alla rappresentatività sociale”

Fonte Rassegna Sindacale

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