Sabato, 27 aprile 2024 - ore 00.50

Aborto: Taddei (Cgil), pericoloso clima di regressione

La responsabile delle politiche di genere del sindacato denuncia l'attacco dei "cattolici integralisti di Provita" alla legge 194. "Assistiamo alla subdola mistificazione di antiabortisti che negano con perseveranza la libertà di scelta delle donne"

| Scritto da Redazione
Aborto: Taddei (Cgil), pericoloso clima di regressione

Aborto: Taddei (Cgil), pericoloso clima di regressione

La responsabile delle politiche di genere del sindacato denuncia l'attacco dei "cattolici integralisti di Provita" alla legge 194. "Assistiamo alla subdola mistificazione di antiabortisti che negano con perseveranza la libertà di scelta delle donne"

“I cattolici integralisti di Provita onlus aggrediscono una legge dello Stato, la l. 194, e, quel che è più grave, lo fanno nel cuore delle Istituzioni, al Senato, dove questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa, con senatori della Lega e Isabella Rauti, di Fratelli d'Italia”. È quanto dichiara la responsabile Politiche di Genere della Cgil nazionale Loredana Taddei.

“L'attacco alla legge partito la scorsa settimana con il maxi cartellone in via Gregorio Settimo a Roma, subito rimosso a seguito delle numerose proteste - ricorda Taddei - registra un cambio di strategia di comunicazione, come si evince già dal titolo della conferenza stampa: 'Per la salute delle donne: le gravi conseguenze dell'aborto sul piano fisico e psichico'. Ora scopriamo che al centro c'è il benessere della donna”. “In realtà - sostiene - assistiamo alla subdola mistificazione di antiabortisti che negano con perseveranza la libertà di scelta delle donne, sancita da una legge che a 40 anni dalla sua promulgazione non ha mai smesso di essere attaccata e progressivamente svuotata dalla crescente obiezione di coscienza che, come non ci stanchiamo mai di denunciare, in alcune regioni d'Italia raggiunge anche il 90%”. “Grave anche - sottolinea la responsabile Politiche di Genere della Cgil - la manipolazione dell’informazione: citano il Lancet senza dire che la rivista scientifica mette invece in guardia dalle gravi conseguenze relative all’aborto non sicuro, clandestino”.

Per la dirigente sindacale “le leggi vanno applicate e lo Stato deve essere garante del diritto all'interruzione di gravidanza libero e gratuito affinché le donne possano scegliere liberamente di diventare madri, e senza discriminazioni”. Inoltre “le sentenze vanno rispettate. Il Consiglio d’Europa, per la seconda volta nel giro di due anni (nel 2014 e nel 2016), ha accertato la violazione del diritto alla salute delle donne, a seguito dei reclami di Cgil e Laiga (Libera Associazione Italiana Ginecologi per l'applicazione della legge 194/78), conclusi entrambi con la condanna dell'Italia. Anche il Comitato per i diritti umani dell’Onu ha denunciato il nostro Paese per l’elevato numero di medici che si rifiutano di praticare l’interruzione di gravidanza e per le conseguenti difficoltà di accesso agli aborti legali”.

“Questa legge, conquista di civiltà frutto dell’iniziativa politica del movimento delle donne, che insieme a chi si batteva per la laicità dello Stato seppe imporre nella società italiana questo tema, è oggi più che mai violentemente attaccata - denuncia in conclusione Taddei - in un pericoloso clima di regressione dei diritti che mette in discussione perfino il tema della prevenzione contenuto nella 194”.

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