Sabato, 20 aprile 2024 - ore 07.58

Afghanistan / Comitato Permanente Inter-Agenzie: i governi tengano aperte le frontiere

Afghanistan / Comitato Permanente Inter-Agenzie: i governi tengano aperte le frontiere

| Scritto da Redazione
Afghanistan / Comitato Permanente Inter-Agenzie: i governi tengano aperte le frontiere

“Il popolo dell’Afghanistan ha bisogno del nostro sostegno ora più che mai. Le nostre organizzazioni sono impegnate ad aiutarlo e proteggerlo. Resteremo in Afghanistan e continueremo a fornire assistenza”. Così, in una nota congiunta, i principali responsabili del Comitato Permanente Inter-Agenzie (IASC) - Catholic Relief Services, Concern Worldwide, Fao, International Council of Voluntary Agencies (ICVA), InterAction, Oim, OCHA, OHCHR, Oxfam America, Undp, Unfpa, Unhcr, Unicef, Wfp e Who – in cui ricordano che “all’inizio del 2021, metà della popolazione dell’Afghanistan – tra cui più di 4 milioni di donne e quasi 10 milioni di bambini – aveva già bisogno di assistenza umanitaria. Un terzo della popolazione si trovava già a fronteggiare livelli di emergenza di insicurezza alimentare acuta, e più della metà dei bambini sotto i 5 anni era malnutrita”.

Ora, sottolineano, “questi bisogni sono aumentati repentinamente a causa del conflitto, della siccità e del COVID-19. Dalla fine di maggio, il numero di persone costrette a fuggire all’interno del paese a causa del conflitto e bisognose di aiuti umanitari immediati è più che raddoppiato, raggiungendo le 550.000 unità”. Per questo i referenti del Comitato Permanente Inter-Agenzie si appellano al Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres “affinché tutte le parti (compresi i Talebani) cessino ogni violenza e rispettino il diritto internazionale umanitario e i diritti umani. Devono permettere e facilitare l’accesso sicuro, rapido e senza impedimenti per gli operatori umanitari – personale maschile e femminile – in modo da poter consegnare gli aiuti ai civili in difficoltà ovunque si trovino”.

L’operazione umanitaria, rimarcano, “dipenderà anche dai finanziamenti, dagli spostamenti sia all’interno che attraverso le frontiere dell’Afghanistan, e dall’accesso alle strutture sanitarie. Il ruolo critico delle organizzazioni umanitarie in prima linea deve essere sostenuto”.

“Tutte le parti devono proteggere i civili e rispettare i diritti e le libertà di tutti. Oggi ribadiamo il nostro impegno a promuovere i diritti di tutte le persone in Afghanistan, comprese le donne e le ragazze. Le importanti conquiste ottenute negli ultimi anni – anche per quanto riguarda l’uguaglianza di genere e l’accesso delle ragazze a un’istruzione di qualità – devono essere preservate. E – aggiungono – bisogna fare molto di più per attuare i diritti delle donne e delle ragazze. Continueremo a impegnarci per assicurare che questo accada. I civili devono anche poter cercare sicurezza e protezione, compreso il diritto di chiedere asilo”.

I referenti del Comitato Permanente Inter-Agenzie chiedono quindi ai governi di “tenere aperte le frontiere per accogliere i rifugiati afgani che fuggono dalla violenza e dalla persecuzione, e di astenersi dai rimpatri. Non è il momento di abbandonare il popolo afghano. Gli Stati membri devono fornire tutto il sostegno possibile ai cittadini afghani a rischio, anche attraverso una moratoria sui rimpatri. Esortiamo i paesi vicini a garantire la protezione degli afghani che fuggono attraverso i loro confini”.

La richiesta ai donatori, invece, è “di restare fermi nel loro sostegno alle operazioni umanitarie in Afghanistan e di sostenere i mezzi di sostentamento resilienti. La comunità umanitaria ha raggiunto quasi 8 milioni di persone nella prima metà del 2021 con gli aiuti. Finanziamenti tempestivi salvano vite, salvaguardano i mezzi di sostentamento, alleviano le sofferenze e prevengono ulteriori spostamenti di persone. Un totale di 1,3 miliardi di dollari è richiesto per raggiungere quasi 16 milioni di persone con l’assistenza umanitaria in Afghanistan; solo il 37% dei fondi necessari è stato ricevuto, lasciando un deficit di quasi 800 milioni di dollari”.

La comunità internazionale “ha lavorato per decenni con il popolo dell’Afghanistan per portare progressi. Ora deve continuare a sostenere il popolo dell’Afghanistan per evitare che questi progressi vengano annullati. I finanziamenti umanitari devono essere sostenuti.

Ora, come sempre, rimaniamo impegnati con il popolo dell’Afghanistan e faremo tutto il possibile per rimanere e fornire assistenza, soprattutto alle persone più vulnerabili”.

Firmatari della nota sono Sean Callahan, Presidente e Amministratore delegato, Catholic Relief Services (CRS); Dominic MacSorley, Amministratore delegato, Concern Worldwide; Qu Dongyu, Direttore generale, Food and Agriculture Organization (FAO); Ignacio Packer, Direttore esecutivo, International Council of Voluntary Agencies (ICVA); Samuel Worthington, Amministratore delegato, InterAction; António Vitorino, Direttore generale, International Organization for Migration (IOM); Martin Griffiths, Coordinatore degli aiuti di emergenza e sottosegretario generale per gli affari umanitari (OCHA); Michelle Bachelet, Alto Commissario per i diritti umani (OHCHR); Abby Maxman, Presidente, Comitato direttivo per la risposta umanitaria (SCHR), e Presidente e Amministratore delegato, Oxfam America; Cecilia Jimenez-Damary, Relatrice speciale sui diritti umani degli sfollati interni; Achim Steiner, Amministratore, United Nations Development Programme (UNDP); Natalia Kanem, Direttore esecutivo, United Nations Population Fund (UNFPA); Filippo Grandi, Alto Commissario per i Rifugiati (UNHCR); Henrietta H. Fore, Direttore esecutivo, United Nations Children’s Fund (UNICEF); David Beasley, Direttore esecutivo, World Food Programme (WFP); e Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale, World Health Organization (WHO). (aise) 

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