Adiconsum esprime il proprio apprezzamento e il proprio sostegno all’operato dell’Agcom che ha inflitto una battuta d’arresto allo stravolgimento del calendario gregoriano operato in questi ultimi mesi dalle aziende telefoniche con il cambio della fatturazione da 30 a 28 giorni con un evidente danno per le famiglie.
Uno stravolgimento che le compagnie telefoniche hanno giustificato richiamando l’art. 70 del Codice delle comunicazioni elettroniche che consente al consumatore di recedere dal contratto in caso di modifiche unilaterali proposte dall’azienda e non condivise dal consumatore. In realtà le aziende hanno realizzato un cartello operativo allineandosi tutte quante sulla fatturazione a 4 settimane, rendendo quindi di fatto vano il diritto di recesso del consumatore e il conseguente cambio di compagnia, perché anche tutte le altre hanno adottato la stessa misura temporale dei 28 giorni.
Per questo l’Adiconsum ritiene indispensabile una norma primaria che regolamenti in modo definitivo i tempi della fatturazione.. Senza questa norma, la delibera dell’Agcom sarà priva della necessaria efficacia. In merito poi all’annuncio delle aziende di telefonia di voler ricorrere al TAR avverso tale delibera ci auguriamo che le compagnie tornino sui propri passi. Una dichiarazione di guerra non gioverebbe né ai consumatori né tanto meno a loro. Occorre invece ristabilire un corretto dialogo con le Associazioni Consumatori rimettendo al centro il consumatore e la sua tutela per un mercato corretto e trasparente. Se ciò non dovesse avvenire, ci opporremo affinché i diritti dei consumatori vengano rispettati.
Adiconsum esprime ancora il proprio apprezzamento all’Agcom anche per aver recepito nella delibera la propria richiesta sulla possibilità di conoscere in maniera del tutto gratuita l’ammontare del credito residuo eliminando così la discriminazione tra consumatori che utilizzano internet e non.
Franco Mosetti (Cremona) adiconsum.cremona@gmail.com