ALLONI E CARRA (PD) Maroni vuole scippare a province e comuni i piani dei porti di Cremona e mantova
La Regione ha deciso di avocare a sé la responsabilità dei piani regolatori del porti di Cremona e Mantova. Un vero blitz, effettuato con la legge di semplificazione, discussa ieri in commissione territorio del Consiglio regionale. D'ora in poi non saranno più le Province a dover redigere i piani, ma la Regione, con una soluzione che anziché semplificare complicherà, allontanando dai territori le decisioni che li riguardano.
Con la nuova normativa, infatti, sarà la giunta regionale ad elaborare la proposta di piano regolatore portuale, d’intesa con i comuni e con la provincia, sentiti gli enti gestori delle aree regionali protette territorialmente interessate. La stessa giunta adotterà il piano in via preliminare, accoglierà le osservazioni, lo adotterà in via definitiva e lo invierà al Consiglio regionale per l’approvazione. Il piano verrà anche sottoposto alla VAS (valutazione ambientale strategica).
“Siamo al paradosso che si utilizza una legge di semplificazione per complicare le procedure ed allungare i tempi, effettuando un vero e proprio scippo ai danni delle Province e dei Comuni - dichiarano i consiglieri regionali del PD Agostino Alloni e Marco Carra -. Il caso di Mantova è esemplare, visto che da tre anni la Regione non ha dato il via libera al piano redatto dalla Provincia, peraltro ai sensi di una norma della Regione stessa e già sottoposto a VAS, e ora si mette nelle condizioni di rifarlo da capo. Altro che attenzione al territorio, questo è un vero e proprio scippo ai danni delle Province e dei comuni. Abbiamo presentato in commissione territorio diversi emendamenti per cambiare la norma ed evitare di buttare il bimbo con l'acqua sporca, ma sono stati tutti respinti senza nemmeno discuterli. Ora li ripresenteremo nella commissione Affari istituzionali e se occorre anche in Aula. Altro che attenzione ai territori e al "Grande fiume Po" , la Regione ancora una volta si dimostra centralista, ignorando il dialogo con le comunità locali sempre più considerate periferie dell'area metropolitana.”