Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 19.28

AMNESTY OMOFOBIA E OSTILITÀ CONTRO LE ATTIVISTE E GLI ATTIVISTI LGBTI IN RUSSIA

In un rapporto intitolato "Meno uguali: i difensori dei diritti delle persone Lgbti in Armenia, Bielorussia, Kazakistan e Kirghizistan", Amnesty International ha denunciato il clima sempre più discriminatorio in cui agiscono i gruppi per la difesa dei diritti umani delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate (Lgbti).

| Scritto da Redazione
AMNESTY OMOFOBIA E OSTILITÀ CONTRO LE ATTIVISTE E GLI ATTIVISTI LGBTI  IN RUSSIA AMNESTY OMOFOBIA E OSTILITÀ CONTRO LE ATTIVISTE E GLI ATTIVISTI LGBTI  IN RUSSIA

AMNESTY OMOFOBIA E OSTILITÀ CONTRO LE ATTIVISTE E GLI ATTIVISTI LGBTI  IN RUSSIA

In un rapporto intitolato "Meno uguali: i difensori dei diritti delle persone Lgbti in Armenia, Bielorussia, Kazakistan e Kirghizistan", Amnesty International ha denunciato il clima sempre più discriminatorio in cui agiscono i gruppi per la difesa dei diritti umani delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate (Lgbti).

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 Negli ultimi anni l'ostilità nei confronti delle persone Lgbti nei quattro paesi dell'ex Urss è aumentata, in parte a causa della retorica e delle prassi repressive della Russia, dove è in corso una crociata contro le relazioni sessuali non tradizionali.

"Le attiviste e gli attivisti Lgbti vengono discriminati da tempo, anche all'interno di altri gruppi per i diritti umani, ma ora la grande influenza esercitata dalla Russia e dai suoi organi d'informazione sta avendo un ruolo importante nel peggioramento della situazione. L'attacco a 360 gradi portato avanti dalle autorità russe contro i diritti delle persone Lgbti ha spinto altri governi ad agire di conseguenza e ha rafforzato le attitudini negative dell'opinione pubblica e persino di altri gruppi per i diritti umani", ha denunciato Denis Krivosheev, vicedirettore di Amnesty International per l'Europa e l'Asia centrale.

"L'idea, promossa dalla Russia, che i diritti delle persone Lgbti siano 'valori occidentali' che in qualche modo minacciano la sicurezza nazionale si sta rafforzando ovunque nella regione. I governi stanno alimentando un clima d'ignoranza e odio che sta inquinando persino la comunità per i diritti umani", ha commentato Krivosheev.

La repressione dei diritti delle persone Lgbti

Negli ultimi anni i governi di Armenia, Bielorussia, Kazakistan e Kirghizistan - i più stretti alleati della Russia nello spazio ex sovietico - hanno represso i diritti delle persone Lgbti. In tutti e quattro i paesi sono stati fatti tentativi per introdurre leggi omofobiche sulla "propaganda" simili a quella in vigore in Russia. Finora vi è riuscita solo la Bielorussia, nel 2016.

Un noto attivista bielorusso per i diritti delle persone Lgbti ha dichiarato ad Amnesty International di non aver più potuto proseguire il suo lavoro perché i rischi personali erano troppo grandi. Ha perso più volte l'impiego e ha subito ripetuti interrogatori di polizia.

Nel suo rapporto, Amnesty International sottolinea come la maggior parte delle persone intervistate nei quattro paesi abbiano preferito rimanere anonime per ragioni di sicurezza.

Armenia e Kirghizistan hanno emendato la Costituzione, rispettivamente nel 2015 e nel 2016, per vietare espressamente i matrimoni omosessuali.

In ciascuno dei quattro paesi i gruppi Lgbti sono oggetto di una serie di tattiche repressive destinate a ridurli al silenzio. Con poche eccezioni, i pride sono vietati o vengono attaccati da gruppi omofobi, spesso senza che la polizia intervenga o indaghi in modo efficace su questi crimini d'odio.

La libertà d'espressione delle attiviste e degli attivisti Lgbti è fortemente limitata. In Armenia e Kirghizistan è ufficialmente registrato solo un piccolo numero di Ong mentre in Bielorussia e Kazakistan si trovano meramente attivisti singoli e gruppi informali.

 

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