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Aumentano le sollecitazioni all’Iran a rispettare il diritto all’istruzione

| Scritto da Redazione
Aumentano le sollecitazioni all’Iran a rispettare il diritto all’istruzione

Assieme ad altre 16 organizzazioni non governative la Baha’i International Community ha chiesto al governo dell’Iran di correggere urgentemente la situazione degli studi superiori nel paese.
Una dichiarazione congiunta indirizzata al Capo supremo, l’Ayatollah Ali Khamenei, è la più recente delle numerose proteste in tutto il mondo contro le violazioni del diritto all’istruzione in Iran.
Nella loro dichiarazione pubblicata il 31 maggio, le 17 organizzazioni scrivono che dal 2009 oltre 600 studenti e diversi lettori sono stati arrestati per aver pacificamente espresso le loro opinioni. Centinaia di persone sono state private dell’istruzione per le loro convinzioni politiche e varie riunioni, pubblicazioni e organizzazioni sono state bloccate.
«Il diritto all’istruzione per tutti senza discriminazioni è esplicitamente garantito da leggi internazionali che l’Iran ha accettato», esse scrivono, «ed è anche garantito dalla Costituzione iraniana».
Oltre che dalla Baha’i International Community, la dichiarazione è stata firmata da organizzazioni come Amnesty International, l’Istituto cairota per i diritti umani, Human Rights Watch e United4Iran.
Altre notizie in inglese sulla dichiarazione si trovano in questo sito: http://org2.democracyinaction.org/o/6160/t/0/blastContent.jsp?email_blast_KEY=1207026
La dichiarazione osserva anche che le minoranze iraniane sono sottoposte a una sistematica privazione e discriminazione nell’istruzione. «Le autorità hanno impedito ai membri della Fede baha’i, che sono stati specificamente presi di mira, di intraprendere gli studi superiori soltanto in base alle loro convenzioni religiose. . .», dice.
Nel maggio 2011, le autorità iraniane hanno perquisito le case di alcuni baha’i associati a un’iniziativa informale comunitaria, nota come Istituto baha’i per gli studi superiori (BIHE). Diversi insegnanti baha’i sono stati arrestati e stanno ora scontando pene detentive di quattro o cinque anni.
La dichiarazione chiede energicamente all’Iran di liberare «immediatamente e incondizionatamente tutti gli studenti e le persone che lavoravano nel campo degli studi superiori che sono stati messi in prigione per avere pacificamente esercitato il loro diritto alla libertà di espressione, di associazione e di assemblea, compresi gli insegnanti dell’Istituto baha’i per gli studi superiori e le persone che hanno espresso opinioni politiche . . .».
La dichiarazione chiede all’Iran anche di abolire «tutte le politiche e le procedure che discriminano o violano i diritti delle minoranze religiose ed etniche . . . in particolare la comunità baha’i, compreso l’accesso agli studi superiori e la libertà accademica».
Alte recenti azioni
Una relazione pubblicata il 17 maggio dall’Iranian Advocacy Council for the Right to Education (ACRE), un organismo fondato da studenti che sono stati esclusi dall’istruzione, ha parlato anche della discriminazione contro gli studenti universitari in Iran.
«L’apartheid nell’istruzione si è intensificato negli ultimi tre anni, centinaia di studenti . . . non hanno potuto proseguire gli studi a causa di sentenze emesse da comitati disciplinari nei campus e dal comitato disciplinare del Ministero della scienza», dice la relazione.
Il 26 aprile, a Belfast, il Consiglio dell’unione studentesca della Queen’s University ha approvato una mozione che condanna l’Iran perché impedisce ai baha’i e ad altri di accedere agli studi superiori.
Il Consiglio ha chiesto al proprio Comitato esecutivo di adottare «una politica di assistenza . . . nei confronti del BIHE che ci permetta di stabilire rapporti attraverso la condivisione di corsi di studio e di risorse che siano di beneficio alla comunità baha’i in Iran in questo momento di oppressione e aperta persecuzione».
In un editoriale pubblicato il 23 maggio da «Embassy», un giornale canadese di politica estera, Roger Blockley, ex rettore della Carleton University, ha scritto: «I presidenti universitari canadesi devono mettersi in contatto con le loro organizzazioni nazionali e internazionali per chiedere loro di prendere sanzioni contro le università iraniane finché esse non tratteranno gli studenti baha’i come tutti gli altri».

Per leggere l’articolo in inglese online, accedere ai link e vedere la foto si vada a:
http://news.bahai.org/story/913

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