Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 00.51

“CAPITAN UNCINO” UISP

| Scritto da Redazione
“CAPITAN UNCINO” UISP

LE CITTA' E GLI EQUIPAGGI PROTAGONISTI DEL PROGETTO CHE HA FATTO COSTRUIRE BARCHE A VELA A RAGAZZI CON DISABILITA' E NORMODOTATI
Dopo mesi di costruzione, verniciatura e decorazione, le barche a vela del progetto "Capitan Uncino: in mare aperto per tutte le abilità" sono pronte per il varo nazionale, previsto sabato 18 e domenica 19 maggio, nel Porto turistico Odescalchi di Santa Marinella (Roma) (Scarica il programma). Il progetto, promosso dall’Uisp e finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell'ambito della legge 383 di promozione sociale, ha visto protagonisti da ottobre ad oggi circa 500 ragazzi con disabilità e senza, in sette città italiane, dalla Sicilia alla Lombardia (GUARDA LE FOTO). Il progetto è stato coordinato dall'Uisp attraverso una cabina di regia nazionale, in collaborazione con la Lega vela Uisp e i referenti loc ali dei Comitati Uisp.
A Salerno la barca è stata realizzata in collaborazione con una rete di case famiglia coordinate dall’associazione di volontariato “Ipotenusa”, che raggiunge persone con disagio psicologico, mentale o sociale che hanno lavorato fianco a fianco con i ragazzi dell’Istituto professionale Santa Caterina da Siena.
A Gaeta la barca è stata il risultato della collaborazione tra la A.S.D. Polisportiva Gaetaventura, l'Istituto tecnico nautico G. Caboto e la Cooperativa sociale “La valle”, che gestisce da vent’anni varie attività riabilitative, sia in ambito medico che sociale ed occupazionale. Il quartiermastro dell'equipaggio è Carmelina, una ragazza con disabilità. La barca si chiama Cajeta, nome originario della città di Gaeta.
Lavoro e sport: sono questi gli ingredienti base che hanno animato i cento giovanissimi aspiranti-artigiani del Centro di formazione professionale “G. Terragni” di AFOL Monza Brianza-Meda: falegnami, tappezzieri, decoratori. Obiettivo: progettare, costruire, verniciare, armare e varare la barca a vela prevista dal progetto. Il comitato di Como ha coinvolto anche 25 ragazzi della Fondazione Enaip Centro servizi formativi di Cantù, che hanno costruito una seconda barca.
A Civitavecchia (Rm) il nome della barca realizzata è tutto un programma: si chiama “Perla” ed è stata costruita grazie al concorso di tre associazioni, La Bilancella, Asd Pescatori sportivi di Santa Marinella e Amici della darsena romana onlus. Ognuna di esse si è occupata di un ambito di lavoro: la costruzione dell’imbarcazione, la realizzazione delle vele e le esercitazioni in barca per il primo contatto con il mare.
A Tricase (Le) l’hanno chiamata “Burrasca” e lo spunto è nato dalla storia di tre ragazzini pakistani che hanno raggiunto le coste salentine dopo una dura traversata. Oggi i tre ragazzi si sono integrati con la comunità locale, hanno fatto amicizia con altri coetanei e hanno partecipato alla costruzione della barca. Le attività sono state realizzate dall’associazione Magna Grecia Mare, scuola di vela e antica marineria, in collaborazione con le cooperative sociali Smile e Adelfia.
“Infinity” è il nome della barca realizzata a Ferrara dai ragazzi del Liceo scientifico Roiti insieme all’Associazione Calimero, che si occupa di ragazzi con diverse abilità. La caratteristica di questa associazione è quella di far seguire gli adolescenti con disabilità da ragazzi normodotati. Le fasi di costruzione della barca sono state occasioni per rafforzare questo rapporto.
Affronteranno il viaggio più lungo per il varo di Santa Marinella: 1.200 chilometri. La "Perla Nera” di Noto (Sr) ha mobilitato tutta la costa per le fasi di costruzione, coinvolgendo ad Avola gli istituti superiori E. Majorana e Enrico Mattei, con l’associazione Super Abili Onlus, che opera con circa cento ragazzi con disabilità. La barca, verniciata di bianco con le sagome colorate delle mani dei ragazzi che l’hanno costruita, è stata realizzata nel porticciolo Zuccara di Avola, noto per essere l’attracco storico delle tonnare.

fonte: Uisp

 

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